Gravidanza appena desiderata e subito arrivata, così come era stato per Lorenzo. Questa fantastica sorpresa ci ha riempito il cuore di gioia e, sinceramente, un po' di panico per il lavoro in proprio da poco avviato. Ma oramai eravamo in ballo e dovevamo ballare. Grazie al cielo la gravidanza è stata stupenda, anche se da subito diversissima dalla precedente. Sono stata piuttosto male per i primi tre mesi: niente appetito, nausee e vomito frequeti, e per me che faccio al cuoca vi lascio immaginare che strazio quotidiano fosse. Poi è sparito tutto. Stavo davvero bene, non fosse per la stanchezza dovuta al lavoro e al bimbo grande, ma ancora tanto piccolo, da accudire. Tra un acciacco e l'altro ho lavorato quasi a pieno ritmo fino a 38 settimane, quando ho calcolato di non mettermi più in gioco visto che il primo aveva anticipato la nascita di 15gg. Pancia dura e pesante spesso, soprattutto alla sera, ma ero consapevole che quei dolori erano nulla a confronto di quelli "veri".
Arriviamo alla vigilia del parto. La notte tra il 29 e il 30 giugno inizio a sentire quei famosi doloretti che tanto mi ricordavano le contrazioni vere. Sì sì, erano proprio loro. Peccato che fossero distanziati di 20-30 minuti. Non mi hanno mica convinto per niente... ma in compenso non mi hanno fatto chiudere occhio per tutta la notte. Ho guardato l'orologio fino alle 6.45, quando sono crollata, i doloretti sembravano non esserci più. Alle 7.30 Lorenzo si sveglia



Arriva la sera, chiedo ai miei di venire a prendere Lorenzo che forse era meglio che dormisse da loro, metti mai...
Verso le 21.30 mio marito mi chiede se ho voglia di mangiare qualcosa. In realtà no, non avevo voglia di niente, ma mi sono detta che qualcosa dovevo mangiare se volevo avere le forze per partorire. E così mi sono fatta fare un piatto di spaghetti all'olio e parmigiano. Mentre mio marito cucina mi faccio la doccia. Mi siedo a tavola, inizio a cenare chiacchierando tranquillamente col papi, quando, all'ultimo boccone, sento una contrazione, di quelle toste, di quelle vere. ODDIO. Ci siamo. Mio marito si agita poco, pensava che fosse come l'altra volta: contrazioni ogni 5-3 minuti ma tra una e l'altra sembravo una rosellina appena sbocciata. Eh no caro, non sono così



Arrivo in sala monitoraggio che erano quasi le 23. L'ostetrica mi attacca e mi visita: contrazioni buone (ma va'?!) e dilatazione 3 cm, che arrivano a 5 durante la contrazione, ma la testolina è ancora bella alta. Mi attacca subito la prima dose di antibiotico (per lo steptococco a cui ero positiva), ma dice che probabilmente non arriverò a fare la seconda dose dopo 4 ore, ma la faranno al bambino. Contrazioni forti ma dominabili. Mio marito non mi lascia un secondo





Arriva la dottoressa, la stessa dell'altra volta. Inizio a tremare come una foglia, avevo paura da morire, ricordo i punti senza anestesia dopo lo scorso parto e mi viene da piangere per la paura. Vedo l'ostetrica con la siringa dell'anestesia, mi tranquillizzo un po', poco. Inzia a cucire, gemo dalla paura, stringo forte la mano di mio marito. Quando arriva sull'esterno l'anestesia non c'è, sento di nuovo due punti dal vivo, un dolore atroce, urlo, la dottoressa quasi mi maltratta, volevo ucciderla.
Finalmente mi tolgono Gabriele dalla pancia, dico finalmente perchè io mica lo vedevo in faccia, non potevo muovermi, non potevo spostarlo. Lo portano al nido, vado anch'io ma faccio fatica a tenermi in piedi. Mi faccio accompagnare in stanza. Dopo poco arriva il papi con un fagottino profumato in braccio. Eccolo il mio piccolo amore, finalmente posso conoscerti e godere di lui. E' così piccolo e indifeso, così morbido, tenero. Mi innamoro per la terza volta nella mia vita

