
Se chiudo gli occhi ricordo: la notte del 22 giugno, calda, le luci blu della sala travaglio, una musica di sottofondo, i dolori, mio marito che stanco mi sostiene, la fatica, e poi la sala parto….che freddo in quella sala!
E il medico che mi premeva il pancione e la concitazione e alla fine la ventosa e tanto spavento…….ma poi ecco i capelli, ecco il corpicino….
In un attimo era in braccio a Lorenzo, con quei suoi occhioni spalancati ad osservarlo come per chiedersi ‘allora sei tu che mi parlavi!’….e poi tra le mie braccia, sul mio seno, solo un attimo prima di farmi ‘ricamare’ dal dottore…..
Passa un’ora e alla fine in una saletta più appartata rimaniamo noi tre: Gaia si attacca al seno e si addormenta….io sono stremata ma al colmo della gioia…
Ecco, non avevo mai raccontato il mio parto, né di Gaia né di Alessandro, che è nato dopo….con lui un cesareo d’urgenza e molta meno poesia, anzi il terrore per la perdita del suo battito e i dottori che mi facevano l’anestesia totale…..ma la gioia dopo era la stessa….intensa e una gran gratitudine verso Dio…..
E i miei bimbi adesso giocano insieme, ridono, si rincorrono, si coccolano….Alessandro ha dato il regalo di compleanno a Gaia e lei gli ha dato un tenero bacio sulla guancia…e lui le ha spalancato un sorriso enorme….ecco tutto questo è la mia vita…..