L'ambizione

[skyblue]

Io lavoro da 20 anni e sono arrivata in cima alla mia classe di stipendio. Vorrei sì andare più in alto ma coi tempi che corrono non è facile però ho sempre gli occhi aperti

[Sissi1966]

per fare carriera, e parlo di una grande e veloce carriera, arrivando fino ai vertici piu' alti, si deve sacrificare la propria vita intima, sociale, e affettiva.

Hamilton anche secondo me è così. Mi viene in mente una frase del film "Il diavolo veste Prada":
Quando la tua vita privata và a rotoli vuol dire che la carriera và a gonfie vele!

E' proprio così. Lo so perchè quando andavo bene nell'ambito lavorativo stavo mettendo in discussione i miei affetti più cari in nome di una libertà che alla luce dei fatti non mi appartiene.

Su questo scusate pero' non sono d'accordo, nonostante tanti sacrifici per il lavoro e fatto un discreto percorso, ho un bel matrimonio da 16 anni, e dopo due gravidanze sfortunate (non perchè ho cmq sempre lavorato) ho avuto una bella bimba (sempre lavorando sempre e anche da casa e telefono) credo SIA PIU' DIFFICILE ci si deve organizzare bene e si deve aver sostegno dal proprio compagno. Senza il suo spronarmi non ce l'avrei fatta, ma credo non si debba rinunciare ad una vita sentimentale ne' ad una famiglia.

Opinione personale non linciatemi

Sissi

[dolceviola]

Sissi1966, concordo con te. Il fatto è che spesso non si può avere il "top" in entrambi gli ambiti. Io, col mio lavoro, non ci riuscivo; sentivo di avere si la mia famiglia (bella, unita, serena...) ma le dedicavo meno del tempo che meritava (per i miei canoni)

In un altro intervento ho ribadito infatti l'importanza di avere accanto una persona che ti stimola e che accetta i tuoi ritmi. Non è un dettaglio, infatti, che tante donne in carriera siano single

[akane]

fino a qualche anno fa un po' di ambizione l'avevo. Poi ho capito che era + importante il mio compagno (ora marito) e ho un po' allentato, poi sono stata assorbita mentalmente dalla ricerca di un figlio, dalle visite ecc e ho allentato un altro po'.... poi flavio è arrivato e già da quando era nella pancia ho completamente cambiato modo di vedere la cosa: lavorare è una cosa che mi permette di vivere, insomma lavoro per vivere e non vivo per lavorare. Mi guadagno lo stipendio questo si, ma le mie 8 ore. Punto, stop. Per fare "carriera" dove lavoro io questo non basta. Per il resto sono moglie, donna (DAVVERO???? ) e fnalmente mamma

[blumirtillo]

io mi ritrovo un po' nella descrizione di peperita. Prima di rimanere incinta ero tutta lavoro, anche 12 ore di fila, spostamenti e carriera fatta velocissima...poi la pancia....lo stop forzato....Agnese....ed ora è lei che occupa tutta la mia mente....mi sembra che la mia carriera futura possa solo essere fare la mamma ma vedremo quando ricomincerò a lavorare a fine settembre

[Lidia]

Le mie ambizioni le ho sacrificate a 18 anni con l'iscrizione all'Universitá....

poi mi si é rivelato che la scelta fatta mi si addice piú di quanto credessi, e l'ambizione é tornata ma c'era anche la mia voglia di famiglia e cosí per un pó ho zittito l'ambizione alla famigli apoi il treno é passato e non ho lasciato che ripartisse senza di me sopra e visto che la famiglia é tosta sono saliti con me.... ho un marito che per seguirmi ha sacrificato le sue personali aspirazioni politiche e di lavoro e mi sta di fianco e mi sostiene, in casa logicamente lascio a lui piú spazio anche se non é semplice quando sei abituata a mordere tutto....

sono stata piú forte del previsto, i miei non capiscono la mia scelta di lasciarlo fare in casa ma noi abbiamo riguadagnato un pó di equilibrio e poisi dice che dietro ogni uomo di successo c'é una grande donna credo che dietro ogni donna di successo ci sia una famiglia (genitori inclusi) che danno tutto il loro amore....

cmq io sono una di quelle che a 29-30 settimane di gravidanza rimaneva fino a mezzanotte in ufficio per finire ilavori urgenti.....

sacrificato qualcosa? si tanto
me ne pento? no
lo rifarei? forse invece del treno in corsa sceglierei un altro modo di vivere.... ma mi piace dove sto anche se é tosta davvero ma se non lo faccio adesso che ho 33 anni quando lo faccio?

[pippic]

Ciao!
Io non sono mai stata un'ambiziosa nel lavoro ma l'ho sempre fatto perchè non mi piace dipendere da altri. Dopo il diploma (ragioneria) ho lavorato per un commercialista e poi per il gruppo Max mara. Nel giro di pochi mesi ho cambiato e ho aperto un negozio di calze nella mia città. Una sera nell'estate del '97 mi sono collegata ad internet e tramite una chat (allora erano molto più serie di adesso) ho conosciuto un uomo che si era separato da poco. Abbiamo cominciato a frequentarci e nel giro di un paio di anni ho mollato tutto (famiglia, amici, lavoro) e mi sono trasferita da lui (260 km.). Non sono più riuscita a trovare un posto fisso e ora lavoro come operaia a tempo determinato (qualche mese all'anno). Ci siamo sposati e abbiamo una bellissima bambina di 4 anni e se siamo fortunati spero ne arrivi un'altro presto!!!!! Non mi pento di aver lasciato tutto. Io mi dico sempre "la vita e' una sola e non bisogna avere rimpianti". Certo un lavoro fisso farebbe comodo e certe volte immagino come sarebbe la mia vita se fossi rimasta a casa mia ma poi penso a mia figlia che e' cresciuta con me e non mi sono persa niente.....dalla prima parola al primo passo....e sono contenta....

[SAMA]

io faccio orgogliosamente l'infermiera da 14 anni e onestamente quando riesco a far sorridere coloro che si affidano a me (e le patologie che seguo io non sono delle migliori) allora mi sento felice e appagata

[lalat]

Sono riflessioni che ognuna di noi fa e forse le cose non sono sempre tutte bianche o nere. Io mi considero fortunata perché faccio il lavoro che amo, non potrei fare nient'altro nella mia vita per guadagnarmi da vivere e non potrei lavorare diversamente da come lavoro, non posso lavorare part time e devo sacrificare molte ore della mia vita .. è così. Del resto non farei nessun altro lavoro .... I primi anni che lavoravo facevo orari assurdi e guadagnavo una miseria; spessissimo ho lavorato dalle 9 del mattino alle 3 o le 4 di notte e in 3 o 4 occasioni mi è capitato di non andare nemmeno a dormire ... Ad un certo punto ho detto stop e ho cominciato a lavorare molto meno, prendendomi tutto il tempo che mi serviva e soprattutto imparando a dire "no" quando è il caso. Ho imparato a programmare il lavoro ad avere un'idea del tempo che serve per fare le cose e a non dare date di consegna che non sono irrealizzabili. Ho anche imparato che molta gente usa la frase "è urgente" troppo spesso anche quando non è vero. La mia vita è fatta di tante cose tra cui mio marito, l'amore della mia vita che ho conosciuto a 19 anni, i miei figli e il mio lavoro che fa parte di me e che ormai mi è entrato nel DNA. Sono ambiziosa in tutto quello che faccio, non solo nel lavoro e pur con tutti i problemi che posso avere ... mi piace la mia vita. La cosa bella del mio lavoro è che ogni giorno si impara qualcosa di nuovo, e la conoscenza continua è un continuo arricchimento, alla fine della giornata sono stanca ma ho anche qualcosa in più.

[frapav]

Io sono una impiegata metalmeccanica di 5° livello e da quando sono stata assunta dall'Azienda dove attualmente laoro (nel 2003) non ho ricevuto alcun "incentivo" economico (aumento o scatto di livello). Purtroppo questo fatto mi pesa molto: ritengo infatti di aver dato molto all'azienda e di non aver ricevuto niente in cambio (ad ogni richiesta c'è sempre stata la scusa che "il momento non è buono, ma appena sarà possibile....bla bla bla ...." tante chiacchire e niente risultato). Così, ora che aspetto il mio secondo figlio sono dell'idea che al mio ritorno (purtroppo quando avrà 6 mesi) non mi farò di certo rimettere i piedi in testa. Usufruirò dell'orario ridotto di 6 ore fino al compimento del su primo anno e poi non farò straordinario. In compenso mio marito, che lavora anche lui nella stessa azienda, sperando di poter far carriera e di avere un aumento di salario, oramai vive per il lavoro: accetta ogni tipo di richiesta, ma un anno di sacriici non hanno ancora dato risultati. Lui è addirittura capace di dire che se non fa così rischia di essere "licenziato" .... e pensare che in quell'azienda vivono e sopravvivono da anni dei fannulloni spaventosi e nessuno li ha ancora cacciati!!!.
Purtroppo con amarezza mi rendo conto di aver rinunciato alla carriera: sono un ingegnere meccanico laureato in tempi brevi e con ottimi voti e mi ritrovo a guadagnare come gente che non ha neanche il diploma. Certo ormai con 2 bambini piccoli ho ben poche speranze di cambiare lavoro e di fare carriera (ho bisogno di stare con i bambini così come loro hanno bisogno di me).
L'unica mia "rivincita" (se tale si può chiamare), squallida e triste, è non dare niente di più di ciò per cui mi pagano...poco.
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Francesca

[PITA]

spunto polemico: non è che tra noi ci diciamo che chi fa carriera per forza rinuncia alla vita privata perchè rosichiamo troppo? cioè, non è davvero possibile avere carriera e famiglia?

Io mi baso su quello che vedo, e sia tra le mie amiche che tra le conoscenti non vedo nessuna che e' riuscita a combinare le due sfere in modo soddisfacente, almeno per i miei standard.

quoto
anche perchè alla storia della qualità del tempo io non ho mai creduto......

[lalat]

spunto polemico: non è che tra noi ci diciamo che chi fa carriera per forza rinuncia alla vita privata perchè rosichiamo troppo? cioè, non è davvero possibile avere carriera e famiglia?

Io mi baso su quello che vedo, e sia tra le mie amiche che tra le conoscenti non vedo nessuna che e' riuscita a combinare le due sfere in modo soddisfacente, almeno per i miei standard.

quoto
anche perchè alla storia della qualità del tempo io non ho mai creduto......

Io invece ci credo. Primo perché ho avuto dedicato una gran quantità di tempo di mia madre quando ero piccola ... e mi dispiace dire che è stato inutile ... o quasi ... diciamo ...ormai l'ho perdonata, le voglio bene ma per me poteva pure lavorare 12 ore al giorno per come si occupava di noi .. invece di fare la casalinga, almeno avrebbe guadagnato qualcosa ... invece era depressa, dormiva tutto il giorno per colpa dei farmaci che prendeva, io e mio fratello non potevamo fare il minimo rumore altrimenti ci tirava gli zoccoli e meno male che eravamo 2 e che giocavamo insieme. Adesso ha 61 anni e lavora, perché è divorziata e se non lavora non mangia ... così non è nemmeno in grado di fare la nonna e pure in questo mi devo arrangiare da sola.
L'ambizione è un sentimento sano, finché c'è ambizione c'è vita ... il giorno che smetterò di essere ambiziosa vorrà dire che mi sentirò fallita e purtroppo per me non è nel mio carattere accontentarmi della famiglia e farmi bastare gli affetti ... ho bisogno di far funzionare il cervello tutto il giorno. La carriera a volte c'è a volte no .... oggi giorno ci sono tanti fattori in gioco che influiscono sulla carriera ... l'importante è trovare un proprio equilibrio di vita e facendo un lavoro che si odia non si può trovare equilibrio .. nemmeno se è part time perché si ha la sensazione di buttare comunque mezza giornata. Non fa bene allo spirito fare per 20 anni un lavoro che non piace, nessuno dovrebbe farlo: è un modo brutto di vivere e indirettamente di far vivere male gli altri.

[Edera]

La mia unica ambizione è di trovare un lavoro che mi permetta di vivere dignitosamente e di non far mancare NULLA a mio figlio.

[leda71]

spunto polemico: non è che tra noi ci diciamo che chi fa carriera per forza rinuncia alla vita privata perchè rosichiamo troppo? cioè, non è davvero possibile avere carriera e famiglia?

Io mi baso su quello che vedo, e sia tra le mie amiche che tra le conoscenti non vedo nessuna che e' riuscita a combinare le due sfere in modo soddisfacente, almeno per i miei standard.

quoto
anche perchè alla storia della qualità del tempo io non ho mai creduto......

io per il momento ci riesco abbastanza ecceccavolo!
certo, per me non è fondamentale andare dalla parrucchiera o dall'estetista e sacrifico ogni santissima pausa pranzo per andare al nido a prendere mio figlio e portarlo dalla nonna e a volte finisco lavori importanti dopo le 22:00 quando mio figlio dorme.
e il mio compagno non sbuffa se, in ferie al mare, mi smazzo chiamate al cellulare che è sempre acceso.
ma non date per scontato che non sia possibile solo perchè voi non lo fate, per favore.
e scusate se mi infervoro, ma con il kiulo che mi faccio vorrei vedere voi!

[Kiara]

bellissime e saggissime parole lalat

[Lidia]

evviva Leda..... allora non sono solo i miei cellulari a squillare sabato e domenica e ferie compresi.....

sempre risposto e mentre lo faccio magari preparo le merende o mi faccio truccare con i colori a dita.........

lavoro 20 ore al giorno tra casa e lavoro..... e dedico tutto il tempo che ho a loro le vado a prendere all'asilo torno in tempo per farle cenare e giocare insieme e le metto a letto circa 340 giorni all'anno....e altrettanti giorni si svegliano con me in casa....

quanti padri lavorano fuori e vedono i figli 2 o3 giorni a settimana...

di certo non mi sento in colpa per fare quello che gli uomini fanno da millenni, al piú le mie figlie impareranno che non c'é nulla di male nel portare a casa uno stipendio piú alto del marito, il difficile sará farlo capire al marito... ma se l'ho trovato io un uomo cosí lo troveranno anche loro.....

rinuncio anche al sonno a volte capita che dormo solo 2 ore... o che per stare con loro al mattino prendo 8 aerei in 24 ore ma credo che se lo meritino e poi se non ci sono io c'é il padre o viceversa.....

[PITA]

Lidia, Leda , Lalat, complimenti, evidentemente siete riuscite a trovare un sano equilibrio, io non ci sono riuscita , complice anche il fatto che ad essere fuori casa eravamo in due.
Fondamentalmente, ho sempre pensato a lavorare per vivere e mai il contrario.
Secondo la mia esperienza personale, il gioco non vale la candela, non c'è pecunia che tenga dinnanzi agli affetti, all'infanzia di mia figlia, poi, se ne sarò capace, più in là, potrei pensare di invertire le proporzioni, ma oggi no.
Fino ad oggi il pendolarismo, la reperibilità, il problem-solving 24h su 24 , il guadagno, hanno solo penalizzato la qualità della vita.
Lalat, che l'ambizione sia un sentimento sano non lo metto in discussione ma io vedo netto e chiaro anche il rovescio della medaglia e questa società non è pensata per le donne ambiziose con famiglia.

[PITA]

quanti padri lavorano fuori e vedono i figli 2 o3 giorni a settimana...

di certo non mi sento in colpa per fare quello che gli uomini fanno da millenni,

la cosa bella è veramente innovativa sarebbe " femminilizzare " il lavoro che è sempre stato appalto dell'uomo , piutto sto che scimmiottare l'uomo nella sua totalità

...infine, credi , forse , che un padre che vede i figli 2/3 gg alla settimana sistematicamente non manchi sistematicamente ad un figlio? Potendo scegliere, lo trovi un approccio genitoriale " equilibrato" ?

[Lidia]

no Pita non lo trovo un approccio genitoriale equilibrato, infatti dovendo viaggiare e molto pure si é deciso di far muovere tutta la famiglia, a volte é lui che torna prima in Italia per lavoro e nel giro di 4 gg lo raggiungiamo anche noi....

i miei spostamenti fin'ora sono stati nell'arco della giornata ovvero non mi hanno quando si svegliano, trovano papo e nonna, e torno per metterle a letto.....

sono io che non dormo, non vado dall'estetista, non perdo nemmeno un kg per lo stress (che ha me fa l'effetto opposto)....

i sacrifici li stiamo facendo e tanti pure (purtroppo non riconosciuti come dovrebbero al momento) ma bisogna crescere.... non mi piace sentirmi stanca, non poter stare a casa se hanno la febbre, ma abbiamo fatto una scelta e per questo devo e voglio (almeno per i prossimi anni per far conoscere chi siamo) essere presente al mio lavoro e al mio cellulare 365 gg l'anno 20 ore al giorno......

femminilizzare il lavoro sarebbe grandioso ma il mondo economico non gira con i ritmi di una madre né di una gravidnza né tantomeno di un bambino.... gira secondo standard e ritmi a cui fa fatica persino un uomo a starci dietro.

[hamilton]

'MAZZA LIDIA, MI HAI INCURIOSITO!
MA CHE LAVORO FAI!??!