Mah…cominciamo col dire che Anna stava bene nella sua piscinona calda privata e non aveva molta voglia di uscire.
La mamma era idrofoba e implorava macumbe e danze del parto, sottoponeva il marito a maratone di sesso estenuanti e camminava come un’ossessa……..ma tanto non serviva e così la mamma ha deciso di far la muffa sul divano finché Anna non fosse stata pronta.
Sabato 18 marzo ore 03:00….la mamma si sveglia con un dolore alla pancia e pensa: “caxxo, un’altra colica addominale” (mi hanno perseguitato per tutta la gravidanza, sgrunt!).
Mi giro dall’altra parte e penso: se passa bene, sennò mi alzo e prendo la medicina.
Però passa……..e anche in fretta………troppo in fretta……..mmmmmmmm…………strano!
Poi ritorna: che palle, cos’è? La colica intermittente? Ho sonno, voglio dormire!!!
E poi ripassa………..
La mamma comincia a pensare che FORSE non è una colica.
Mi alzo e vedo che la “colica” va e viene ogni 5 minuti.
Alé ooooo alé ooooo: sono contrazioniiiiiiiiiiiiiiiiiii, finalmente! A 41+0!!!!
Dopo due ore che vado avanti così decido di svegliare Carlo: amore, mi sa che facciamo un giretto in ospedale!
Lui bofonchia inutili scuse e poi si alza: con calma fa colazione, va in bagno, si veste………..alle 5:45 partiamo (e scusate se io ero in travaglio!).
Arriviamo in ospedale: il tracciato conferma contrazioni regolari ogni 5 minuti ma non sono molto forti. Mi visita un CANE di ginecologo che mi fa un male boia e sentenzia: tutto chiuso, vada a casa.
Io provo ad obiettare che il giorno prima la sua collega mi aveva trovata dilatata di quasi 2 cm e sentiva la testa ma questo im******e non ci sente.
Torniamo a casa dove però devo tenere sotto controllo la pressione che da due giorni si è alzata.
La giornata passa fra contrazioni sempre più forti, bagni caldi che le rafforzano e controllo pressione: alle 17:30 avevo 140/100……..torniamo in ospedale.
Mi ricoverano per la pressione alta e anche perché il travaglio è avviato PERO’………………….mi comunicano che mi avrebbero pilotata.
NO, IO LA FLEBO DI OSSITOCINA NON LA VOGLIO.
Strepito un quarto d’ora ma non c’è verso.
Intanto mi visitano: mi metto sul lettino e tac………si rompe il sacco: che vergogna…a gambe larghe sul lettino con un fiume d’acqua in mezzo alle gambe. E davvero avevano ragione quando mi dicevano che aveva odore di sperma……….voglio lavarmi, mi sento tutta impiastricciata!
A questo punto si va in sala parto e sono le 10:00 di sera: sacco rotto, pressione alta e dilatazione che procede un cm ogni due ore invece che uno ogni ora.
Mi seguirà l’ostetrica che ci ha fatto il corso preparto: Francesca….piccina, magra, giovane ma con due palle così!
Mi chiedono che sala voglio: e chi se ne frega, tanto sarò imbragata e legata come un salame, datemi anche lo stanzino delle scope, dico mogia mogia e già mi viene da piangere.
Carlo è con me e mi preparano: flebo nel braccio (dopo avermi spaccato due vene) e monitoraggio attaccato costantemente. Non potevo muovermi………..
Ossitocina puntata a 30 e a me sembra tantissimo ma se avessi saputo…..
Ci mette poco a fare effetto e arrivano le contrazioni che temevo, quelle forzate, quelle senza pausa: una ogni quindici secondi, non lunghe ma altissime, fortissime.
Mi sono fatta tutto il travaglio in piedi attaccata alla sponda del letto: ad ogni contrazione mi alzavo in punta di piedi, stringevo il sedere e alzavo il collo ululando (sembravo un lupo). Oppure stavo in ginocchio sullo sgabello che serve per salire sul lettino ginecologico: avevo le ginocchia piatte e mi chiamavano Santa Maria Goretti sui ceci.
Ma vaffankulo, dico io………provate voi con questa schifezza in vena che ti stende.
E intanto le contrazioni continuano: BUM BUM BUM una ogni dieci secondi.
Il tracciato di Anna non mi piace: ha il battito a 180 e anche le ostetriche lo tengono d’occhio.
Decidono di farmi cambiare posizione: per terra su un materassino con il pouf di Fantozzi ma appena mi appoggio urlo dal dolore, non ce la faccio a stare così e insulto per la prima ed ultima volta Carlo che si era coalizzato con le ostetriche. “Caxxo, toglimi di qua brutto co#lione che mi sembra di avere un manico di una zappa nel kulo” mi son messa ad urlare.
Peccato che in quell’istante è entrato il ginecologo: distintissimo incravattato e con delle scarpe demodè…………io chiedo umilmente scusa e lui ridacchiando mi fa: “signora non si preoccupi, qua sentiamo di tutto. Piuttosto, il manico di zappa dovrebbe sentirlo da un’altra parte….non è che sua figlia sta sbagliando strada?”
NO COMMENT
Ora però il gine distinto mi visita e si tramuta in un pazzo sadico: mi infila tutta la mano e ce la lascia per TRE contrazioni di fila.
Urlo tutto quello che posso urlare, mi sembra di dover sputare fuori le corde vocali…….
Però in un’ora sono passata a 8 cm!!!
Ma arriva la prima crisi……………
Non ce la faccio più: imploro un cesareo, vaneggio di chiamare carabinieri e polizia, voglio essere staccata dalla flebo e andare a casa, piango, mi lamento.
Carlo mi guarda impotente e poi mi confesserà che avrei commosso anche uno storpio cieco deforme ma NON le due ostetriche che impassibili continuavano a incitarmi e convincermi che mancava poco.
Passa la crisi………..e inizio a sentire di dover spingere ma non ancora forte forte.
Così mi metto in ginocchio ma non spingo perché l’istinto mi dice che se spingo ora, poi non ne avrò più di forze.
E intanto ho tanta tanta sete, bevo come un cammello e le ostetriche mi obbligano a fare spesso pipì ed è una tortura: attaccata ai fili, con le contrazioni ogni 10 secondi fare pipì è un’impresa…..
Poi arrivano le spinte e spingo spingo spingo ma in quella posizione non va bene: Anna è in sofferenza e il liquido è tinto.
Mi devo mettere in posizione canonica sul lettino: altra tortura, altra crisi.
Non riesco a stare sdraiata, mi si spacca la schiena e piango e imploro un’altra posizione ma quando capisco che se sto così il battito di Anna si regolarizza allora passa tutto.
Spingo come una dannata e urlo come un’ossessa: arriva un’altra ostetrica………in due mi tengono le gambe, la terza le braccia, vedo che si puntano per tenermi perché spingo come se dovessi farmi uscire le budella.
Carlo continua a dirmi che si vede la testa…….minkia è un’ora che me lo dite!
Anna deve fare il “gradino”…..
Penso: che caxxo è sto gradino?
Limatemelo, scalpellatemelo….ce l’ho solo io?
Fa male, un male boia……….le ostetriche alzano l’ossitocina ad ogni spinta fino ad arrivare a 110 (da 30 che avevo prima) e a me sembra di dover spingere fuori una scatola di metallo arrugginita: brucia e tira tutto.
Io mi aspettavo di sentirmi dire: dai che alla prossima spinta esce la testa e invece niente.
Quindi decido io per tutti: spingo urlando come una pazza per un tempo interminabile e quando ho finito il fiato continuo in apnea ancora ancora ancora ancora…………e l’ostetrica urla: bravissima bravissima.
E altro che esce prima la testa e poi all’altra spinta le spalle: io l’ho sparata fuori tutta d’un botto e me la hanno presa al volo. Dopo cinque ore di sala parto e 24 totali di travaglio Anna ha deciso di diventare OUTSIDE.
E io urlavo ancora: “perdo qualcosa, perdo qualcosa…………”
E poi me la mettono sulla pancia: lei urla come una matta, con gli occhi aperti….è tutta sporca, non capisco dove ha le mani, dove ha i piedi…è buio…hanno abbassato tutte le luci per lei.
E piango e singhiozzo e non capisco più niente.
Poi me la portano via e Carlo va a farle il bagnetto.
Anna è nata così: alle 3:24 del 19 marzo 2006 la festa del papà.
E alla mamma hanno dato solo 4 punti esterni, alla faccia del “gradino”.
Poi me la riportano e già capisco che ha una fame atavica: si attacca mezz’ora a sinistra e mezz’ora a destra beata e felice a ciucciare il suo colostro.
E’ tutta il suo papà…di mio ha preso per ora solo la fame e il caratterino impaziente: vuole tutto subito e già dopo sei ore di vita han dovuto darle la giunta perché non c’era latte e lei non voleva aspettare uno-due giorni come tutti i bambini.
Adesso dorme nella sdraietta e fa le facce buffe: è morbida e patatosa, profuma di buono e ha gli occhini grandi grandi.
E’ l’amore di mamma e papà.
***************************************************
RACCONTO A QUATTRO MANI.
Ed ecco, ad un anno di distanza, il racconto a quattro mani di mamma e papà….tralasciando i (lunghi) preamboli, partiamo subito dalla sala parto.
Sono le 21:30 circa di sabato 18 marzo 2006.
Il travaglio è iniziato alle tre del mattino di quello stesso giorno e ora è venuto il momento di andare in sala parto: pressione alta, sacco rotto e dilatazione di due centimetri.
Si parte………..
MAMMA - La sala parto/travaglio è grande, c’è un letto spaziale tipo robot-transformer, un bagno tutto mio e delle cose per terra: una palla rotonda gigante blu, un materassino ciccioso morbido e una specie di pouf-poltrona-di-Fantozzi.
C’è pure una plafoniera gigante sul soffitto che diffonde una luce arancione-giallino-rosina che mi fa venire da vomitare e che chiedo di spegnere: non si può……….vabbé.
Avevo portato la mia fantastica compilation per il parto: Marilyn Manson e similari ma hanno tolto tutti i lettori cd perché non li usava nessuno e quindi niente musica ma tanto la musica l’ho fatta io!!!
PAPA’ – Oddio che caldo mostruoso che fa qui dentro….bellina questa stanzetta….c’è anche il bagno….vabbé vediamo come vanno le cose…..speriamo faccia in fretta che ho anche un po’ sonno.
MAMMA – Ci sono due ostetriche con me: Francesca, quella del corso preparto e Lucia, assistente.
Francesca mi mette il monitoraggio che dovrò tenere per tutto il tempo dato che sarò sotto ossitocina e mi prepara per la flebo. Ovviamente non riescono a mettermi l’ago nella mano e quindi mi tocca l’ago nell’incavo del braccio tipo prelievo del sangue e così devo tenere il braccio disteso sennò la pompa suona e si ferma il flusso.
PAPA’ – Ci sono due ostetriche…manca il dottore….dov’è il dottore???????????????? Ma me la stanno imbragando come un’astronauta e pure la flebo??? Posso girarmi e non guardare l’ago??? Ecco, adesso inizia a lamentarsi che la flebo non la vuole, che deve tenere il braccio disteso, che è scomoda……..posso andare a casa??????????????
MAMMA – Ok sono pronta ma devo stare in piedi perché è l’unica posizione in cui sento meno male ma porca vacca, l’ossitocina arriva a bomba, fa effetto subito…….una contrazione dietro l’altra, una ogni dieci secondi, altissime d’intensità ma corte di “tempo” ma non riesco nemmeno a respirare fra una e l’altra, mi fa malissimo tutto, oddio muoio che dolore, che male cane……..
PAPA’ – Urca guarda le contrazioni come schizzano sul tracciato. Guardaaaaaaaaaa questa è arrivata a 110!!!!!!! Ops……..forse è meglio che sto zitto, mi è arrivata un’occhiataccia che non promette niente di buono. Lei sta in piedi: ma che è? Un cavallo? Una mucca? Non può sedersi, sdraiarsi??? E si AGGRAPPA a me, mi morde la camicia…….aiuto………una pazza……….ahiaaaaaa mi ha morso la mano! Ostetrica è normale????????????
MAMMA – Adesso spacco tutto, toglietemi questa flebo, mettetemela in un altro posto, voglio muovermi, voglio camminare e rotolare per terra, voglio piegare il braccio……..mi scappa la pipì ma fa troppo troppo male, voglio qualcosa da mordere ma non mi danno niente: ok, mi accontento della camicia di papà e anche della sua mano.
PAPA’ – Oh finalmente le ostetriche l’hanno convinta: proviamo a metterci a quattro zampe sul pouf-di-Fantozzi. Per me è un’idea fantastica, così mi siedo pure io…………NO! Non va bene, urla e strilla è impazzita, dice che le sembra di avere un manico di zappa infilato su per il kulo. E qui mi preoccupo………..Va bene, ci rialziamo e continuiamo a fare i cavalli.
Ohhhhhhh meno male, è arrivato il DOTTOREEEEEEEEE!!! Mi sembra un po’ uno sfigato però vediamo che dice.
MAMMA – Chi kazzo è questo? Cosa vuole? Sdraiarmi???????? Ma manco dipinta, sdraiati tu, brutto idiota incravattato e vestito come un damerino. Ah….è il ginecologo….ok, mi sdraio. UN PAZZO ASSASSINO, altro che ginecologo, santoiddio che male, togli quella mano da lì dentro toglila o ti rifilo un calcio in faccia……..non ce la faccio più.
PAPA’ – Ossignore è posseduta, urla come una pazza, non smette più…….il DOTTORE le ha cacciato dentro la mano e non la toglie, aiuto soccorso che faccio????
MAMMA – Adesso basta, adesso mi tolgo tutto, adesso vado a casa……..inizio a piangere……….sono stanca, fa male, fa tanto male, toglietemi almeno il monitoraggio, datemi da bere, fate qualcosa, fatemi l’anestesia totale, fatemi il CESAREOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
PAPA’ – La vedo brutta, piange, si lamenta e io non so che fare. Vuole il dottore, vuole il cesareo, vuole andare a casa. Mi implora di farle passare il male ma io non so cosa fare, non so cosa dire….sta venendo da piangere anche a me. Le do da bere, ha tanta tanta sete e io inizio ad avere paura, non so se reggerà ancora.
MAMMA – Devo spingere…………ADESSO!
PAPA’ – Graziesignoregrazie ha smesso di lamentarsi però ora dice che deve spingere………..si è messa in ginocchio……….sono le due del mattino………..è tutta sudata, ha gli occhi fuori dalle orbite e penso che tra un po’ si inkazza di brutto e spacca tutto. Però continua a dire “per favore mi date da bere” e ringrazia…….le ostetriche sono basite, mai vista una partoriente che dice per favore e grazie. Ogni tanto sacramenta come un carrettiere però poi ringrazia……..io sto zitto che è meglio, sennò si arrabbia pure con me.
MAMMA – spingo e urlo e respiro, spingo e urlo e respiro, spingo e urlo e respiro. Mi dicono che si vede la testa, vogliono che guardi anche io con lo specchio. NO non voglio. Mi dicono di toccare la testa NO non voglio, voglio che me la tirino fuori, voglio che esca, disincastratela da lì, ADESSO!
PAPA’ – orcavacca si vede la testa, si vede una roba nera là in mezzo. E la patata della mamma è diventata GIGANTE, ma quanto si allarga?????? E non so più che dirle per incitarla, le ripeto un mantra: daidaidaidaidaidaidai………. Forse è meglio che smetto, si sta arrabbiando.
MAMMA – Ecco, lo sapevo, Anna è in sofferenza. Devo sdraiarmi sul lettino, mi mettono le staffe sotto ai piedi e devo spingere così.
PAPA’ – L’hanno fatta sdraiare………e ora arriva Lucia con un bottiglione marrone e…………..LA UNGE là sotto……….ma cos’è????????
MAMMA – che kazzo è sta roba unta????????? Olio di mandorle, così evitiamo l’episio. Ma chissenefrega dell’episio: tagliatemi in due con un trinciapollo ma tirate fuori la bambina, tiratela fuori, usate forcipe e ventosa, usate un carro attrezzi ma basta, vi prego basta!
PAPA’ – Adesso è sfinita, sfinita davvero ma non parla più. Urla solo tra una spinta e l’altra. Chiude gli occhi. Respira forte. Arrivano altre due ostetriche, arrivano le puericultrici del nido, compare un carrellino con oggetti vari, forse ci siamo??????????
MAMMA – Adesso mi son rotta, adesso NASCE!
PAPA’ – La tengono in quattro sennò ribalta il letto dal tanto che spinge e si aggrappa. Le tengono le gambe, si aggrappa alle loro braccia. Lei prende un respiro lungo e urla urla urla. Poi chiude gli occhi, stringe i denti e non molla, spinge spinge spinge e spinge ancora e ………….. oddio ……… è uscita, è nata, è venuta fuori in un colpo solo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E mamma urla, urla ancora e piange e singhiozza.
MAMMA – Spingo, adesso spingo e la faccio volare fuori, la sparo contro al muro……………….lo so, adesso nasce, adesso arriva………..arriva ANNA.
PAPA’ – c’è il bottone per spegnerla? Anna strilla con gli occhi aperti e piange lacrimoni ma è normale? Che ore sono? Le 03:24 del 19 marzo 2006 la festa del papà…….. è nata! Gliela mettono sulla pancia ma non sta ferma un attimo, sgambetta e piange e poi……………..me la danno in braccio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Oddio e se mi cade??????????? La mamma mi uccide! Andiamo a fare il bagno però…signora la tiene lei per favore????
La pesano e la misurano e non smette di urlare.
La ridanno alla mamma che intanto hanno cucito per bene e magia! Non piange più.
La mamma ha fame: vuole le fette biscottate con la marmellata e IO devo preparargliele che lei ha Anna attaccata al seno e ancora la flebo. Anna succhia, la mamma mangia e io ho sonno, tanto sonno.
Dobbiamo stare qui due ore……..quasi quasi mi addormento……….NO, scusa amore ecco, tieni la fetta biscottata.
Adesso andiamo in camera, sono quasi le sei del mattino. Io spingo la culla di Anna, la mamma si è alzata da sola ma stava svenendo, ha perso tanto sangue e allora la portano in stanza sulla sedia a rotelle.
Ecco, siamo noi tre………qui……….da soli…………….è bellissimo ma sono stravolto……….posso andare a dormire un pochino???????????????
No, va bene…..ti porto l’acqua, ti porto il cioccolato, ti porto pure in bagno che vuoi lavarti un po’ là sotto e intanto tengo d’occhio Anna.
Abbiamo finito……..sono le sette del mattino, Anna si è addormentata, la mamma è caricata a pallettoni e sveglia come un grillo……..come diavolo fa?????????????
Vado a nanna, ci vediamo tra due-tre ore, bacio le mie bambine ed esco.
Sono papà……..
Papà è andato a casa, l'ospedale si sta svegliando e siamo qui sole, io e Anna. La prendo in braccio anche se sta dormendo e la metto nel letto con me, io e lei da sole prima che arrivino tutti, prima che il mondo si accorga di lei la voglio tenere qui con me vicina, la mia piccola e bellissima bambina
