
INDICE DELL’ABC
- Abbreviazioni e gergo delle golline aspiranti
- La temperatura basale
- Muco cervicale/Metodo Billings
- Test ovulatori
- Beta HCG
- Esami da fare quando la cicogna tarda ad arrivare per lei
- Esami da fare quando la cicogna tarda ad arrivare per lui
- Stick Canadesi
- Come funzionano gli ormoni e come avviene l’impianto?
- Endometriosi
- Complicanze della gravidanza iniziale: uovo chiaro, gravidanza extrauterina, etc..
- Quali sono i “giorni giusti” e come fare per individuarli?
- Il Test di gravidanza
- Cicli Anovulatori
- Gli spermatozoi e lo spermiogramma
- Dosaggi ormonali
- Infertilità di coppia
- La maca
- La cervice
Abbreviazioni e gergo delle golline aspiranti
GOL: gravidanzaonline, quindi il sito che gratuitamente ci ospita e ci offre tutto questo
FF: fertility friend, il sito in cui si possono creare grafici per monitorare la temperatura basale
PM:(post mestruo) indica i giorni che sono passati dall'inizio delle mestruazioni (rosse), in genere si usa per indicare i giorni che precedono l'ovulazione;
PO: (post ovulazione) indica i giorni che sono passati dal giorno dell'ovulazione. Il giorno successivo all'avvenuta ovulazione si indica con 1po.
FASE FOLLICOLARE: periodo che va dall'inzio delle rosse fino all'ovulazione (quindi, tanto per capirci da 1pm al giorno dell'ovulazione, ad esempio 14pm)
FASE LUTEALE: periodo che intercorre tra l'ovulazione e l'inizio del nuovo ciclo. Solitamente ha durata di 14 giorni (quindi va dal 1po fino a circa il 14po....insomma ci siamo capite????)
TB: temperatura basale. Qualche volta viene chiamata anche BBT (body basal temperature).
MARATONE: sono i rapporti che avete durante il ciclo
BETA: ormone che permette di individuare lo stato di gravidanza
BDC: botta di kiulo ovvero la fortuna che tutte noi speriamo di avere
CIKA sarebbe la cicogna
La temperatura basale
Il metodo della temperatura basale è un metodo naturale per individuare il momento preciso dell'ovulazione perchè contrariamente a quanto si pensa, questa non avviene sempre a metà del ciclo mestruale.
Per misurare la temperatura basale bisogno munirsi di un termometro.
E’ possibile utilizzarne uno specifico che si acquista in farmacia e si chiama Ginecolas ed è un termometro che ha le tacche più distanziate e quindi risulta di più facile lettura.
Oppure si può utilizzare un normalissimo termometro a mercurio oppure un termometro digitale.
Si può iniziare la misurazione dal primo giorno della mestruazione oppure anche subito dopo la fine delle mestruazioni, indicando i dati giorno per giorno con la precisione del decimo di grado, su una tabella che potete scaricare da internet qui guide/ff/
La temperatura basale va misurata la mattina dopo aver dormito almeno tre ore di fila, preferibilmente sempre alla stessa ora o comunque al massimo con una differenza di mezz’ora in piu’ o in meno rispetto all’orario usuale di misurazione. Nel caso misuriate la tb in orario diverso da quello usuale bisognerà segnalare la variazione di orario sul grafico.
Potete misurarla:
PER VIA RETTALE: è la migliore, la piu' attendibile ed è quella raccomandata sui libri che parlano di metodi naturali.
PER VIA VAGINALE: è abbastanza attendibile nonchè piu' comoda

Attenzione! la tb presa per VIA ORALE non è attendibile perchè di notte può capitare di dormire con la bocca aperta.

Compilando il grafico noterete che l'andamento della temperatura è in una prima fase (fase follicolare) mediamente bassa, fino al momento in cui scende per un giorno, per poi risalire oltre alla media della prima parte del ciclo nella fase luteinica.
L'abbassamento e il successivo rialzo corrispondono all’ovulazione che viene confermata dopo almeno tre giorni di rialzo della temperatura.
L’aumento può non avvenire immediatamente dopo l'ovulazione ma possono volerci anche 2-3 giorni.
La temperatura poi resta costantemente alta fino a qualche giorno prima delle mestruazioni successive, quando scende di nuovo.
Non sempre la temperatura scende prima dell'arrivo delle mestruazioni ma il calo potrà esserci anche il giorno successivo.
Se il vostro ciclo è ovulatorio il grafico avrà un andamento bifasico cioè la temperatura è più bassa nella fase follicolare per poi alzarsi di 3 decimi di grado circa nella fase luteinica.
Nel caso in cui il ciclo è anovulatorio la temperatura si mantiene costante durante tutto il ciclo, oppure ha un andamento a montagna russa e non è possibile individuare nel grafico un andamento bifasico.
In caso di gravidanza la temperatura resta mediamente alta anche il giorno del presunto arrivo delle mestruazioni e in alcuni casi potrebbe subire un ulteriore aumento determinando il cosiddetto andamento trifasico da gravidanza.
La temperatura può essere influenzata da diversi fattori quali:
- raffreddore, febbre, influenza
- uso di medicinali o ormoni ad esempio il progesterone
- bevande alcoliche
- utilizzo di un termometro diverso nello stesso ciclo
Muco cervicale/Metodo Billings
Il muco cervicale è una sostanza prodotta dalle ghiandole che si trovano nel canale cervicale e ha la funzione protettiva. Esso infatti è una sorte di tappo del canale cervicale che chiude il passaggio fra la vagina e l'utero, impedendo che i batteri o altri organismi estranei, entrino nella cavità uterina.
Per gran parte del ciclo, il muco è impenetrabile agli spermatozoi e solo in prossimità dell'ovulazione, si trasforma per favorire il loro passaggio verso l'utero, proteggendo e nutrendo i spermatozoi nelle cripte cervicali che riescono così a vivere per molte ore fino a 3 giorni.
Se la quantità di muco non è sufficente o le sue caratteristiche chimiche lo rendono ostili agli spermatozoi, la fecondazione non puo' avvenire anche se ci sono rapporti nei periodi giusti.
Il muco è il segnale più evidente per individuare la fase iniziale e finale del periodo fertile e permette inoltre di capire se i cicli sono regolari.
La quantità e qualità del muco cervicale, cambiano durante il ciclo, sotto l'influenza degli estrogeni e del progesterone. Nellafase preovulatoria infatti, quando gli estrogeni aumentano, viene prodotto un moco di tipo fertile, di consistenza gelatinosa, opaca e poi sempre più limpida e filante, fino ad arrivare ad assomigliare all'albume d'uovo.
Compare contemporaneamente, la sensazione di bagnato, seguita da bagnato scivoloso (simile a quella che si ha in seguito a una visita ginecolocica, in cui è stato usato il gel) fino alla sensazione di lubrificazione. In prossimità dell'ovulazione, la quantità di muco può diminuire sensibilmente per effetto della caduta degli estrogeni, dopo la rottura del follicolo invece, il progesterone provoca un brusco cambiamento dell'aspetto del muco che da limpido e filante, diventa giallo, grumoso o scompare del tutto.
Il periodo più fertile del ciclo è quello del picco, cioè l'ultimo giorno in cui si avverte il muco (a prescindere dalla quantità) o la sensazione di bagnato/scivoloso, non sapendo però quando essattamente ci sarà il picco, bisogna cercare di avere rapporti a giorni alterni, dal giorno che si osserva la presenza di muco filante fino a quando scompare la sensazione di bagnato/scivoloso.
La presenza di muco non garantisce al 100% che il ciclo sia ovulatorio, perché puo' esserci stata attività ovarica (quindi produzione di estrogeni e muco) non segita dall'ovulazione ma si può capire se si è ovulato o no, perché nei cicli ovulatori il mico cambia bruscamente o scompare del tutto mentre nei cicli anovulatori, il muco è presente/assente in modo variabile.
Ricordate che non è la quantità di muco che conta, ma la qualità, quindi anche se dura pochi giorni o si vede solo in determinati momenti della giornata, se subisce le modificazioni classiche della fase ovulatoria va bene lo stesso.
Se il muco è assente, può dipendere dal fatto che non si è imparato ancora a distinguerlo bene o puo' trattarsi di un problema ormonale o della cervice.
Per aumentare la produzione di muco, bisogna bere molta acqua o succo di pompelmo, evitare lavande interni e i salvaslip che assorbono l'umidità e rendono più difficile individuare il muco.
In genere dopo l'ovulazione, il muco scompare del tutto e prevale la sensazione di secco ma puo' accadere che continui ad esserci con caratteristiche non fertili, quindi opaco, giallino e cremoso ma non filante.
Nel caso avvenga una doppia ovulazione, il fenomeno si verifica nell'arco di 24 ore al massimo e non a distanza di giorni, quindi se si avverte del muco fertile a distanza di vari giorni dall'ovulazione presunta, probabilmente di tratta di un errore di osservazione.
Puo' accadere che in caso di concepimento, si noti qualche traccia di muco filante tipo quello ovulatorio a causa dell'aumento degli estrogeni.
Le principali variazioni di muco si possono notare semplicemente utilizzando la carta igienica, per raccogliere le perdite vaginali estere ed esaminarle.
Per facilitare la fuori uscita del mucocervicale all'apertura dalla vagina ed evitare esplorazioni interne sempre sconsigliate, basta fare l'esercizio chiamato di Kegel e cioè stringere il muscolo pubo-cocciggeo o PC che circonda la vostra vagina (quello che siete solite contrarre per fermare il flusso di urina)
REGOLE PER CONTROLLARE IL MUCO CERVICALE ESTERNAMENTE
- Osservare il muco cervicale prima che vi laviate o fate la pipì
- Controllatelo per tutto il giorno quando andate in bagno
- Se il muco è presete annotate la qualità, colore e quantità rispondendo a queste domande:
1)La vagina è umida o asciutta?
2) C'è del muco sul fazzoletto di carta?
3) Di che colore è?
4) Che consistenza ha?
5) In che quantità?
6) Che odore ha? (questo è importante perchè in caso di presenza di infezioni il muco ha cattivo odore)
7) Si allunga come un filo fra il dito pollice e l'indice?
Ci sono alcuni fattori che possono influire sul muco cervicale come ad esempio:
- infezioni vaginali
- sperma
- lavande vaginali
- ovuli o creme vaginali
- spermicidi e lubrificanti
- antistaminici
- ectropion (cioè la cosidetta piaghetta)
In un periodo ovulatori il muco presenta:
- produzione massima
- chiarezza massima
- filamentosità massima (Spinnbarkeit)
- cristallizzazione a foglia di felce (il muco viene messu su un vetrino e lasciato essiccare. Studiandolo al microscopio compare sul vetrino una cristallizzazione a piccole fogli di felce dal 5°/6° giorno del ciclo divendando queste foglie sempere più grandi fino al 12° giorno)
- massima penetrabilità per gli spermatozoi
Muco appiccicoso (sticky): s'intende il muco simile alla colla, rigido e sbriccioloso che si rompe molto facilmente e non è facile sternderlo fra le dita (se avessi tirato di più si sarebbe rotto). Puo' essere di colore bianco, giallognolo ma anche opaco.
Muco cremoso (creamy): s'intende il muco che somiglia alla crema per le mani, di colore bianco o giallo opaco simile al latte o alla mayonnaise. E' possibile stenderlo ma non molto e si rompe facilmente.
Muco acquoso (watery): s'intende il muco chiaro, trasparente, molto simile all'acqua che si può stendere facilmente fra le dita anche per più di 10 cm.
Muco a chiara d'uovo (eggwhite): s'intende il muco simile appunto alla chiara d'uovo molto elastico, chiaro o tinto di bianco o rosa. Questo è il muco più fertile che si avverte in prossimità dell'ovulazione.
L'infertilità cervicale rappresente circa il 2% delle cause d'infertilità ed è dovuta a un difetto a livello del collo dell'utero (cervice) che spesso si manifesta con l'incapacità di produrre il normale muco cervicale nella quantità e caratteristiche idonee.
Ciò può essere causato da infezioni che hanno danneggiato le ghiandole che producono il muco.
Altre volte nella cervice si trovano anticorpi antispermatozoo che sono in grado di immobibizzare gli spermatozoi stessi e tale condizione viene chiamata incompatibilità di coppia cioè una forma di infertilità immunologica che in relatà però è molto rara.
Per poter diagnosticare un'infertilità cervicale si deve eseguire il post coital test PCT che consiste nella valutazione quantitativa e qualitativa degli spermatozoi presenti nel muco cervicale a circa 8 ore dal rapporto sessuale. Questo test va eseguito in particolare in caso di cicli irregolari dopo aver prima fatto uno spermiogramma e dopo aver rispettato almeno 2 giorni di astinenza.
Le caratteristiche del muco possono risultare anomali se la donna:
- ha una infezione cervico-vaginale
- ha subito precedenti interventi sul collo dell'utero
- prende farmaci come il clomifene (che serve per stimolare l'ovulazione)
- è in un periodo del ciclo che non corrisponde alla fase ovulatoria

