6 anni: bisogno di conferme e paura di non essere all'altezza...

[pingu]

Anna, quasi 6 anni, la mia prima figlia.
Una bimba a nostro avviso in gamba, giudiziosa, serena, che si da da fare in questa famiglia di matti che le ha regalato 2 sorelle minori a cui si dedica. Una bambina che ama giocare, ridere, disegnare, parlare, correre e che ha molti amici. Insomma, una bambina di 5 anni.
Anna riesce bene in molte cose, è sostanzialmente una persona "di successo" anche se, credetemi, non le è mai stato chiesto. Noi non siamo per niente apprensivi, non le stiamo col fiato sul collo, non abbiamo particolari aspettative nei suoi confronti: la vogliamo solo felice e serena. Io non faccio fare alle mie figlie attività extrascolastiche (che qui imperversano anche in età di asilo) proprio perchè ci tengo a che le mie bimbe abbiano soprattutto tempo per giocare e godersi la loro infanzia; per il resto ci sarà tempo. Adesso però ho (abbiamo) un dubbio. Ci sembra che Anna abbia in continuazione bisogno di essere approvata, che le si dica che è brava ecc ecc e che eviti tutto ciò che secondo lei non è sicura a fare bene al 100%. In poche parole; o sono vincente, oppure questa cosa non la voglio fare. Ho provato a chiederle se in futuro vorrebbe fare qualcosa di particolare, tipo danza come la sua amica Irene, oppure nuoto come il suo amico Francesco, oppure canto, oppure suonare un strumento oppure qualunque altra cosa le venga in mente... e la risposta è sempre la stessa: NO. Dice che non vuole fare niente, non le interessa, non le piace. eppure credetemi socializza con una facilità estrema con chiunque. Come mi devo comportare secondo voi? Avevo quasi pensato di cercare una attività per es propedeutica alla musica (una specie di gioco-musica) e di portarla ad una sorta di lezione di prova... o forse è meglio che lasci perdere per ora??

[Ari]

a parte il discorso delle attività extrascolastiche, tua figlia come si rapporta alle sfide e soprattutto come si comporta quando "perde"?

[pingu]

le sfide da una parte la incuriosiscono ma se teme di fare brutta figura direi che le evita. faccio un esempio: la scorsa estate siamo stati in una piscina di quelle con gli scivoli. Ce ne era uno che era alla sua portata, i suoi coetanei ci sono andati da subito. lei ci ha messo 3 ore per convincersi ad andare, da una parte le faceva voglia, dall'altra aveva paura (non di annegare, sa stare a galla senza problemi). Quando si è convinta ad andare... poi non la fermavamo più.
Però per esempio al parco acrobatico, uno di quelli dove si fanno i percorsi con caschetto e corda, presente? il percorso basso per bimbi da 3 a 5 anni lo ha fatto subito, senza problemi, ma continuando a chiedere... sono brava? va bene?? e noi si si, sei bravissima... ma quando poi il papà le ha detto "dai che il prossimo anno andiamo insieme su quello più alto stava per lasciarci la pelle dalla fifa...
quando perde... mah, perde poco. E forse il problema è proprio quello. Se perde in un gioco "fisico" lo accetta, anche perchè sa che sportivamente parlando non è una cima (io sono una vera schiappa). Però sta sicura che se sa già in partenza che quasi di certo perderà non partecipa.

[Ari]

mia figlia somiglia alla tua.
noi stiamo facendo un paio di sedute da NPI per lavorare sull'autostima e ti dico che già dopo la prima seduta abbiamo visto dei miglioramenti incredibili, tipo che in vacanza in montagna si è lanciata ad andare a fare la baby dance al miniclub (cosa che prima non avrebbe mai avuto il coraggio di fare proprio per timore di fare una brutta figura) e anche sugli sci è andata alla grande e le volte che cadeva, invece di scoraggiarsi mi diceva "non è grave mamma, perché per impare è normale anche cadere".

magari anche per voi potrebbe essere valido un aiuto esterno.

[sara75]

Vittorio è quasi coetaneo di Anna, ma è molto diverso caratterialmente.
Però in questo periodo anche lui sta cercando continuamente approvazione (soprattutto da parte mia): io ho pensato che fosse una fase anche perchè non è un costante chiedere.

Secondo me però una attività extra scolastica è utile, anche solo per socializzare con altri bambini e potersi confrontare in un ambiente nuovo e diverso da quello solito. Vittorio fa nuoto 1 volta alla settimana da 2 anni e ci va volentieri

[morbidoli]

Pingu... i miei figli sono già più grandini (almeno due) i loro caratteri sono completamente diversi.
Ho rivisto in Anna un pochino del mio Lori (quando parli di essere sempre attenta e presente con le sorelle) Lorenzo è sempre stato un gran "baby sitter" (non ti dico ora con la piccolina), ma d'altro canto sembrava dovesse portare sulle spalle il peso del mondo.
Riccardo invece è il "perfettino", ha passato un anno a guardare gli altri in piscina e solo l'anno dopo mi ha detto "Bene mamma, io so nuotare", puoi immaginare il mio stupore quando è entrato in acqua e ha nuotato... Così affronta tutte le cose della sua vita... non accetta di sentirsi in difetto e se la prende con se stesso; Una volta a 4 anni ha confuso suo fratello con un altro bambino perchè avevano la stessa giacca, non ha parlato per ore.

Cosa fare? da una parte sono i loro caratteri che si devono delineare, la cosa migliore credo sia aiutarli ad accrescere la loro autostima, stargli vicino e fargli capire che noi siamo sempre presenti nel bene e nel male e che il nostro amore non cambia se sanno fare o meno una cosa.
Per quanto riguarda le attività extra-scolastiche, i miei hanno sempre frequentato uno sport a scelta, che però non li impegnasse tantissimo. Ne sono sempre stati contenti, può anche essere qualcosa di creativo (qui fanno molti corsi del genere). Credo che li aiuti anche a capire chi sono e cosa preferiscono fare.

[Chiaretta77]

Mia figlia è piuttosto timida, compirà sei anni a maggio e anche lei ultimamente è un poì più insicura del solito.
Oggi per esempio mi ha raccontato che alla materna hanno fatto una scheda in cui dovevano contare alcuni oggetti e dire alla maestra il numero, su tre mi ha detto che in una si è confusa e poi corretta e ha aggiunto: però la maestra non mi ha sgridato!
La frase mi ha sorpreso, le ho subito risposto che era normale che non l'avesse sgridata, a scuola si va per imparare e sbagliare serve proprio a questo.
Allora mi ha chiesto se anche io a scuola ogni tanto sbagliavo e quando le ho raccontato un episodio si è subito rasserenata.
Non mi ero resa conto di quanto l'idea della scuola elementare oltre che emozionarla ed entusiasmarla le crei anche un pochino di ansia.
Secondo me se è un momento che tu giudichi particolare stalle vicino e vedi come va, se invece ti rendi conto che è un tratto molto marcato e le crea comunque delle "difficoltà" allora il consiglio di Ari di chiedere un parere mi pare ottimo.
Inizialmente può bastare un consiglio per voi genitori su coem relaionarvi e a lei, poi eventualmenete si può intervenire anche su di lei se occorre.

[pingu]

grazie intanto delle esperienze e dei suggerimenti.
Mi sono resa conto di aver sempre lavorato tanto sull'autostima, nel senso di elogiarla tanto (come mi era stato detto ad una serata con un NPI, per ogni critica devono esserci 3 elogi). Forse ci manca però un altro punto: trasmetterle non solo che è brava ma anche che sbagliare è normale e serve ad imparare. Forse per lei col fatto che errori ne fa veramente pochi sbagliare è una cosa abominevole.
aiuto, non oso pensare all'ansia con cui allora potrebbe vivere l'inserimento nella scuola primaria, dove per forza di cose sbaglierà qualcosa...
che poi va a capire da chi ha preso, noi siamo l'esatto opposto...

[serenitymummy]

ciao Pingu io quoto molto quello che ha detto Morbi....
Credo che il suo carattere sia in parte già definito ed in parte condizionato da come è cresciuta, dal contesto e dalle esperienze... come credo tutti i bimbi. E' giustissimo farle capire che si può anche sbagliare e che non è un dramma se si commette un errore... il mio secondogenito (che ha in comune con la tua il fatto di essere molto elogiato) avrebbe la tendenza a preoccuparsi se sbaglia qualcosa o se non vince... secondo me la cosa migliore è spronarli (nella giusta misura!!!!) a confrontarsi anche se il rischio è quello di perdere ... semplicemente perchè sarà inevitabile perdere nella vita perciò è importante far loro capire che prima o poi succederà.. e quando avverrà sarà solo un altro modo per aiutarli a diventari grandi e che, anche quando succederà da grandi, sarò solo un modo per spronare loro a fare meglio "la prossima volta"... (o comunque accettare che ci sono delle personali attidutini chi per una cosa, chi per un'altra... in altre parole non si può pretendere da se stessi di essere i migliori in tutto!!! )

[sara75]

Io devo contenere Vittorio al contrario: evitare che ecceda nella ricerca della sfida e soprattutto nell'auto elogio Se perde non dice "Ho perso", ma "Lui è stato più bravo di me": per carità l'autostima è una buona cosa, ma alle volte esagera veramente.

[serenitymummy]

Io devo contenere Vittorio al contrario: evitare che ecceda nella ricerca della sfida e soprattutto nell'auto elogio Se perde non dice "Ho perso", ma "Lui è stato più bravo di me": per carità l'autostima è una buona cosa, ma alle volte esagera veramente.

... bè, ma in fondo se ci pensi bene non ha tutti i torti a prenderla così... vede le cose come stanno... dire "ho perso" sembra sminuire se stessi senza trovare il senso costruttivo delle cosa... invece "lui è stato più bravo di me" è molto realistico e costruttivo... della serie "la prossima volta cercherò di fare meglio anche io...". no?!

[morbidoli]

Io devo contenere Vittorio al contrario: evitare che ecceda nella ricerca della sfida e soprattutto nell'auto elogio Se perde non dice "Ho perso", ma "Lui è stato più bravo di me": per carità l'autostima è una buona cosa, ma alle volte esagera veramente.

... bè, ma in fondo se ci pensi bene non ha tutti i torti a prenderla così... vede le cose come stanno... dire "ho perso" sembra sminuire se stessi senza trovare il senso costruttivo delle cosa... invece "lui è stato più bravo di me" è molto realistico e costruttivo... della serie "la prossima volta cercherò di fare meglio anche io...". no?!

condivido in pieno sere

[sara75]

seremammatris, morbidoli, Sono d'accordo con voi, l'unico "problema" è che gli scatta la sfida vorace incontrollabile: lui non va a cercare di far meglio per migliorare sè stesso, ma al solo fine di battere l'avversario o ottenere quello che vuole. Gioca tutte le carte che conosce (con astuzia), si studia le regole e ... ti fotte con le tue stesse regole !!!

Faccio un esempio di domenica: stava giocando sul lettone (saltando ) ma vedo che si guarda in giro, studia qualcosa, di punto in bianco arriva da me e mi chiede uno straccio per la polvere glielo do, e quasi commossa vedo che si mette a spolverare tutta la nostra camera da letto, poi fa anche la loro cameretta e mi riporta lo straccio. "Mamma, hai visto ? Ti ho aiutata, ho tolto la polvere nelle camere! Adesso mi dai un foglio? Vado a scrivere un poco l'alfabeto." Ok, gli do il foglio e si mette alla scrivania tranquillo per una buona mezz'ora e scrive per 3 volte l'intero alfabeto e me lo viene a far vedere. Io mamma orgogliosa (e stupita) gli faccio i complimenti, etc etc. Prende immediatamente e va da suo padre: "Papà, ho aiutato la mamma e ho spolverato, poi ho fatto 3 volte l'alfabeto e mamma mi ha detto che sono stato bravo. Adesso che ho fatto il mio dovere, mi dai il tablet per giocare?" ............ = la regola "Prima il dovere e poi il piacere" l'ho rispettata quindi non puoi dirmi di no.

Il mio dubbio è... se fa così a 5a 1/2 a 15 che fa ??