GravidanzaOnLine: il Forum

Mia figlia si offende spesso, è piuttosto permalosa.
Molto spesso quando gioca con altri bimbi o scuola, quando viene criticata dai compagni, tende a offendersi e a isolarsi.
A volte esagera, a volte no. Io sono un po' combattuta, da una parte penso e le insegno che il tutto dipende da lei che deve imparare a vagliare le critiche e a non valorizzare le prese un giro. Dall'altra penso che il livello d'insegnamento della buona educazione sia ridotto ai minimi termini. A oggi, ciò che viene impartito è la base del vivere civile mentre la gentilezza, la solidarietà e tutto ciò che è benevolenza non viene più insegnato. Manca, secondo me, quel sano filtro, che è poi la buona educazione, che costringe vagliare se è proprio necessario passare dal pensiero alla parola.
Io ho parlato con mia figlia cercando di dirle di non prendersela troppo ma lei mi ha detto che è difficile e che ci rimane molto male. La tecnica più efficace, secondo me, è quella di pensare più a ciò che si vuole fare e a metterlo in pratica anziché cercare in qualche modo di partecipare ad attività decise da altri.
Altre strategie?

anche il mio nonostante è casinista e spesso dispettoso se tocca a lui si offende,,,
io gli ripeto che

se si scherza si sta allo scherzo
se lo prendono in giro ma lui sa che non è vero di fregarsene...

vorrei insegnargli a rispondere con ironia cosi si fanno tutti una risata...ma ancora non coglie

Anch'io ho pensato all'ironia ma è ancora un po' presto. Imparerà.

nottok, mio figlio ha un carattere piuttosto orgoglioso, capace di fare il contrario di quello che gli chiedi solo perché non tollera di essere corretto o indirizzato. Con gli amichetti, si sa abbastanza destreggiare, ma è sensibile e un po’ suscettibile, quindi se il suo amico magari gli risponde male, lui poi si risente… Con lui funziona analizzare le situazioni nel contesto in cui son verificate, tipo: un giorno a pranzo era tutto triste, gli abbiamo chiesto cosa lo rendesse triste, risposta “A. (il suo migliore amico) oggi mentre eravamo in fila per uscire, mi ha tirato una sberla”… “gli hai chiesto perché?” “si, ha detto che gli ho tirato un calcio”. Allora, lui sosteneva che o non l’avesse tirato o, se fosse stato lui, di non essersene accorto ( ). Abbiamo concluso che A non avrebbe dovuto tirargli una sberla, ma aveva reagito credendo che mio figlio fosse stato il primo ad attaccare e poiché non è bello picchiarsi, meglio che anche lui stia più attento a come si muove e che stia bene attento a non fare gesti che poi possono provocare una reazione uguale-contraria. Oppure, se lui si è offeso perché noi abbiamo cercato di correggere un suo determinato errore, cerchiamo di fargli notare che l’errore in qualche modo prima o poi verrà al pettine e che se noi gli diamo consigli e suggerimenti, è nel suo interesse, non è per criticarlo, ma aiutarlo.
Insomma, cerchiamo di fargli vedere anche quali possono essere le ragioni degli altri, richiamandogli alla memoria situazioni in cui magari lui si è trovato nel ruolo opposto.

se parli di caterina mi viene da dirti che molto probabilmente anche a causa dei problemi che ha avuto a scuola lei ha poca autostima ed è per questo che è particolarmente sensibile alle critiche.
lavorate sull'autostima prima di tutto e vedrete che migliorerà anche il resto.

Grazie per avermi risposto! In effetti, Cate si attira un po' le critiche perchè è introversa, spesso distratta e poco "fisica" quindi, ad esempio, saluta senza entusiasmo, partecipa solo a determinati giochi
Pare che in questi giorni stia andando meglio perchè, per la prima volta, mi ha detto che al corso di equitazione "ci sono bambini simpatici".