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"non piangere! devi fare la grande, che lo sei!"

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vassliss
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Re: "non piangere! devi fare la grande, che lo sei!"

Messaggio da vassliss » 18 giu 2013, 12:28

salmone è questo il punto... ognuno ha il diritto di reagire liberamente, senza essere reresso o sollecitato. non mi sembra giusto imporre il silenzio e il sorriso, né ai diretti interessati né a chi comunque ha subito il trauma dell'avvenimento.
come non mi sembra giusto imporre la disperazione, non so se riesco a spiegarmi...
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mariangelac
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Re: "non piangere! devi fare la grande, che lo sei!"

Messaggio da mariangelac » 18 giu 2013, 13:56

ema ho ricontato ed eravamo in 20 al matrimonio! :hi hi hi hi

ma sarà a breve? :fischia
Ciascuno quanto piu interna contentezza gli manca, tanto piu desidera nell'opinione altrui passare per felice. (Schopenhauer)

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marby
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Re: "non piangere! devi fare la grande, che lo sei!"

Messaggio da marby » 18 giu 2013, 14:40

Lin, premetto che la penso come te su tutto e che sicuramente per tua nipote è stato un bene potersi sfogare con te. E mi ha fatto anche un pò sorridere il suo atteggiamento nei confronti dei genitori della serie: "vogliono credere che io sia piccola e che non ci arrivi, quindi glielo lascio credere".

Per quanto riguarda l'elaborazione del lutto, mi rispecchio in tutto e per tutto nella tua descrizione di te stessa alla morte di tua madre, ma penso anche che non esista necessariamente un modo giusto per affrontare un dolore del genere. CI sono troppe variabili, le modalità, i tempi... Parlo per me...al funerale di mia madre non riuscivo a piangere e mi veniva pure il nervoso perchè mi pareva "brutto" non piangere mentre tutti piangevano...quindi tu capisci che ero abbastanza "disconnessa" dalla realtà. Ho fatto quella forte, quella che affronta tutto con coraggio...è stato positivo? Forse no! Forse mi avrebbe fatto meglio piangere e sfogarmi subito, per poi non ritrovarmi tutto il peso dopo....o forse no, forse "metabolizzare" in quel momento un dolore così grande, una madre che se ne va in due ore praticamente tra le tue braccia...forse sarebbe stato troppo! Forse era il mio cervello che mi imponeva di non "realizzare" davvero quello che stava succedendo perchè avrei potuto uscirne distrutta.
Scusa se mi sono "messa in mezzo," ma era solo per dire che a volte è la nostra mente che ci impone un certo distacco per non restare schiacciati sotto il peso di un dolore troppo grande.

Tutto questo per dire che in fondo ogni persona, bambino o adulto che sia, ha il diritto di affrontare il dolore come meglio crede, magari anche "negandolo", purchè sia una scelta sua e non imposta da chi gli sta intorno :ok
Margherita mamma di Sofia, nata il 29/09/07 alle 13.15, di Pietro, nato il 31/07/10 alle 15.30 e di Enrico, nato il 10/01/15 alle 4.39.

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Re: "non piangere! devi fare la grande, che lo sei!"

Messaggio da salmone » 18 giu 2013, 14:45

salmone è questo il punto... ognuno ha il diritto di reagire liberamente, senza essere reresso o sollecitato. non mi sembra giusto imporre il silenzio e il sorriso, né ai diretti interessati né a chi comunque ha subito il trauma dell'avvenimento.
come non mi sembra giusto imporre la disperazione, non so se riesco a spiegarmi...(quOTE)



certo che ti sei spiegata, appoggiavo proprio la tua tesi :quoto_1:

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val978
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Re: "non piangere! devi fare la grande, che lo sei!"

Messaggio da val978 » 19 giu 2013, 12:09

Lin
da una parte penso che hai fatto bene a occuparti di tua nipote nel momento in cui ha ricevuto la telefonata, mentre nessun altro sembrava essere capace di farlo. (non mi spiego nemmeno io come mai abbiamo dovuto comunicarle che stava per morire...per telefono...boh!?!)
dall'altra parte vedo in te un'angoscia tremenda sia nei confronti della bambina e della sua famiglia, incapace secondo te di affrontare un argomento come la morte. sia nei confronti del marito e figlio della donna che è morta.

penso che questa tua angoscia derivi dalla tua esperienza, sono rivenute a galla certe sensazioni del tuo vissuto e ti senti, in un certo senso, coinvolta.

ma come hai detto tu stessa...non è dai giorni immediatamente successivi al lutto che si decidono le sorti della famiglia che ha subito la perdita. l'elaborazione è lunga, ci possono volere mesi, anni, una vota intera. i giorni dopo il lutto...c'è chi preferisce chiudersi nel dolore, chi preferisce uscire e fare le cose che faceva prima. immagina se hai anche un figlio (a cui è morta la madre!): devi decidere anche per lui. capisco se lo porti alla festa e cerchi per qualche minuto di vivere come se niente fosse successo. capisco anche gli amici che collaborano nel creare un clima di serenità, seppure finto. tra l'altro a quanto capisco non è stata una morte improvvisa, quindi hanno sulle spalle anche il peso del periodo di malattia.

tornando a tua nipote...lei è più grande di quello che pensano i suoi genitori, ma forse capita e capiterà a tutti noi di rendersi conto che i nostri figli sono più grandi, sensibili e maturi di quanto immaginiamo. quindi alla fine lascia che siano i suoi genitori a gestire la cosa a modo loro. hai ormai un canale di comunicazione preferenziale con tua nipote e va bene così.

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Re: "non piangere! devi fare la grande, che lo sei!"

Messaggio da cricetina70 » 7 ago 2013, 8:39

Lin, tu hai fatto bene a dire a tua nipote quello che hai detto. Da grandi si cerca di trarre insegnamento degli errori che sono stati fatti con noi quando eravamo piccoli in modo da cercare di non ripeterli. Secondo me questi nonni hanno fatto un grosso sbaglio, soprattutto perché poi hanno cercato di defilarsi dalla responsabilità di dare alla bambina delle spiegazioni (vai a guardare i cartoni, tanto tu non puoi capire!!!). Ma chi l'ha detto che si debba sempre FARE LA PARTE DI QUELLI FORTI a tutti i costi??? Costringere qualcuno a reprimere le proprie emozioni è una cosa aberrante! E soprattutto chi ha detto che un bambino non capisca una situazione se gliela spiega in termini per lui comprensibili? Cosa fai, gli racconti per tutta l'infanzia che il mondo è un bel posto, ovviamente con l'intenzione di proteggerlo (come fu fatto con me) senza pensare che quando un giorno prenderà il contatto con la realtà gli mancheranno gli strumenti per affrontarla? Allora si che la botta sarà veramente dura! Se c'è una cosa che mi manda in bestia è vedere adulti che di fronte al pianto di un bambino, pensano di più al loro stesso IMBARAZZO, che non a trovare il modo giusto di affrontarlo! Con questo non voglio assolutamente dire che i bambini debbano essere resi partecipi di tutte le disgrazie e le brutture che possono capitare, per occuparsi di quelle purtroppo avranno tempo tutta la vita, ma non devono nemmeno essere "liquidati" in questo modo! Mio figlio ha quasi 7 anni, suo nonno è venuto a mancare per una grave malattia 4 anni fa, nonostante fosse molto piccolo se lo ricorda bene e le domande sul perché e il percome me le fa: nessuno ha detto che è facile rispondere, ma è mio dovere di adulto aiutarlo a darsi delle risposte. A me dicevano più o meno quello che è stato detto a tua nipote , Lin, mi mandavano a giocare e mi dicevano che erano cose da grandi e il risultato era che rimanevo da sola con le mie paure. Altro che proteggermi! Ricordo come fosse ieri, quando avevo 10 anni persi una persona a me molto cara, la mia adorata zia che per me era come la fatina buona delle fiabe. Era malata, io non ne sapevo nulla, ovviamente "per proteggermi" nessuno mi disse nulla. Peccato che quando accadde l'inevitabile, dovettero dirmelo per forza, ma anche lì, ancora "per proteggermi", me l'hanno taciuto fino a pochi secondi prima di arrivare a casa degli zii: ci credi che dopo più di 30 anni ricordo ancora l'espressione e le parole esatte di mia madre nonché la sensazione terribile che ho provato io che è stata proprio come CADERE NEL VUOTO da centinaia e centinaia di metri? E quando siamo arrivati lì qualche parente mi è venuto a chiedere come andava la scuola...ho provato una rabbia...cercavano di distrarmi, e a me faceva rabbia, io non volevo essere distratta, io volevo essere abbracciata e qualcuno che si degnasse di dirmi perché tutto questo era accaduto, almeno che ci provasse!!! Sono sempre stata credente, mi sarebbe bastato che qualcuno mi dicesse che lei sarebbe andata in un posto migliore dove il dolore e le malattie non esistono più, mi sarebbe bastato quello...e come ciliegina sulla torta. mia madre mi lasciò da un'amica invece di farmi partecipare al funerale quando io le avevo detto che volevo andarci, che ero abbastanza grande per poter venire a salutare la zia. E da grande ho affrontato tutto il discorso con mia madre: non posso negare che lei fosse in buona fede e che avesse davvero intenzione di proteggermi...però io dopo più di 30 anni sono ancora amareggiata perché hanno scelto di escludermi mentre io ci volevo essere.
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Re: "non piangere! devi fare la grande, che lo sei!"

Messaggio da moonrise » 7 ago 2013, 13:13

cricetina70, sono d'accordo su tutto. Siamo noi gli adulti e dobbiamo dare gli strumenti giusti ai bambini per affrontare la realtà. Negarla è peggio perchè prima o poi dovranno per forza averci a che fare. Ma poi a che serve non parlarne? Questa bambina non è stupida, le cose le capisce, è solo un negare la comunicazione e farle capire che non può confidarsi ed essere sincera. Credo sia più un problema e un tabù dei genitori e dei nonni, che non sono capaci di comunicare e affrontare l'argomento in modo utile. Fai bene a starle vicino.
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Re: "non piangere! devi fare la grande, che lo sei!"

Messaggio da cricetina70 » 7 ago 2013, 13:24

vassliss ha scritto:ecco, volevo riprendere il discorso proprio per questo...

cos'è giusto? cos'è sbagliato?
Cosa è giusto è veramente una domanda da 1 milione di dollari, cara, sono quelle disgraziate situazioni nelle quali qualsiasi scelta fai ti porta poi a chiederti se hai affrontato bene la situazione o se avresti potuto decidere diversamente, ma per lo meno ci metti la buona volontà di provare a dare una spiegazione e soprattutto a fare capire che non ci devono essere argomenti che con l'adulto di riferimento non si possono affrontare...la cosa sbagliata invece è sicuramente negare la realtà e/o nasconderla: pensa se poi i bambini vengono a conoscenza di fatti di questo genere da altri, magari da coetanei che chissà in che modo glieli riportano, vista l'età...lì si che arriva lo shock emotivo!
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