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Prima, durante e dopo la gravidanza

 

Giuditta, polpetta sprint

Comunque sia andata si tratta di un momento che non dimenticherai mai, hai voglia di raccontarlo?
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RedRose
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Giuditta, polpetta sprint

Messaggio da RedRose » 22 ott 2017, 23:05

Fin dall'inizio hai dato l'impressione di voler far tutto in maniera impeccabile. Poche nausee, TN stellare durante la quale hai sfoggiato una bellissima manina (ciao mamma!), morfo perfetta con tanto di fermo immagine col pollice nel naso. All'inizio del terzo trimestre siamo andate all'incontro collettivo per il percorso epidurale, hai visto le diapositive con tutti quei disegni di bimbi voltati a testa in giù nella pancia e obbedientemente il giorno dopo plop! ti sei girata anche tu!
Avrei giurato che avresti centrato la DPP, proprio il giorno della festa della mamma, cosa che al mio cervello in preda agli ormoni gravidici pareva una coincidenza cosmica troppo bella per non essere onorata.
La data fatidica invece è trascorsa senza alcun segnale e la mia compostezza e il mio buon umore si sono incrinati un po'.
Le compagne di avventura del corso pre parto, quasi tutte con DPP dopo la mia, partoriscono una dopo l'altra, i maggiolini di GOL sono già nati tutti, tu invece pur incastrata nella mia pancia quasi al punto di non poterti più muovere non sembri avere alcuna intenzione di uscire! Sono quasi un po' risentita... che mamma sciocca!

Sabato 20 maggio sono a 40+6. Aspetto con un po' di ansia notizie da un'amica ricoverata con le acque rotte nella notte e un po' per distrarmi, un po' con il semiconscio intento di darti lo sfratto esecutivo, mi sono data alle grandi pulizie. Dopo un'intera gravidanza senza arrampicarmi nemmeno su un gradino, ho pulito persino i lampadari!
Nel pomeriggio è faticosamente nata M., la bimba della mia amica, e mi sono rilassata un po'.
La mattina di domenica 21 è iniziata con una piccola perdita di muco rosa, probabilmente un pezzo di tappo. Altre perdite simili avevano annunciato il progressivo appianamento del collo, sono quindi contenta di ogni piccolo progresso che possa accorciarmi l'induzione che sono ormai sicura (sigh!) di beccarmi il mercoledì.
Oltretutto mi sento una lumaca con la scia di bava... quante perdite trasparenti, mi serve un maxi assorbente, però apparentemente sono solo mucose, non sembra liquido quindi tutto ok. Un solitario coagulo di sangue viene liquidato via Whatsapp dall'ostetrica del corso pre parto come una cosa accettabile e non me ne preoccupo, anche perché ho l'ultimo monitoraggio prima dell'induzione (sigh) programmato per la mattina dopo alle otto e sarò quindi controllata in poche ore.
Trascorro la giornata sul divano autoaffibbiandomi mentalmente ogni sorta di epiteto poco lusinghiero per aver fatto tutta quella fatica il giorno prima. Mi fa male la parte bassa della pancia come se mi fossi stirata un muscolo, e ancora di più durante le occasionali contrazioncine; ma cosa mi è venuto in mente? Già sono scarsamente prestante dal punto di vista fisico, se mi presento oltretutto all'inizio della maratona dell'induzione (sigh) acciaccata e dolorante come farò? Sarò capace?
Vado a letto. Altro giorno finito, altra chance di fare da me e di scampare l'induzione (sigh) bruciata.
L'ho per caso già detto che ho paura dell'induzione? :ahaha

Sono le dieci e qualcosa e sto prendendo sonno quando arriva la prima contrazione vera. La riconosco istantaneamente come diversa da quelle preparatorie avute ogni tanto, ma una contrazione non fa primavera, quindi cerco di dormire. La seconda arriva in meno di un quarto d'ora, quindi decido di fare un po' di pratica con l'app che misura la distanza tra le contrazioni mentre mi alzo e vado a fare pipì. Dodici minuti... Sette... Sei... Cinque. Ops. Papà dal letto apre un occhio mentre io comincio a vocalizzare attraverso le contrazioni. L'ultima cosa che voglio è andare in ospedale troppo presto, quindi devo pensare. Sono anni che leggo forum sulle gravidanze, qualcosa mi dovrà venire in mente, no? Aaah, la vasca. Se non sono quelle buone nella vasca dovrebbero passare, no?
Mi isso dentro ancora prima di riempirla, conscia della mia figura traballante di balena acciaccata. Mollo il telefono a papà e gli intimo di prendere i tempi delle contrazioni. Il poveretto cerca di vestirsi e contemporaneamente di guardare l'orologio, realizzando che ho le contrazioni regolari ogni tre minuti mentre io mi dirigo l'acqua calda del doccino sui reni. Fa male, ma ci sono, posso farlo. Lui un po' meno, è pallidino. "Amore faccio il bancario non l'ostetrico, esci da quella vasca finchè puoi, che io non ti tiro mica fuori di peso". Sigh, ero appena entrata. Acconsento ad andare in taxi purché col tassista parli lui, io non sono per niente in vena di chiacchiere. Il tassista però è terrorizzato. Guida pianissimo per paura di farmi prendere scossoni e mi tocca rassicurarlo sul fatto che non gli partorirò sul sedile, è il primo figlio e mi vorranno almeno altre dodici ore. Quando arriviamo davanti al PS ostetrico io sono aggrappata all'interno della portiera in mezzo a una contrazione ma lui ha tanta fretta di togliersi di torno che apre dall'esterno e io quasi cado. Mi dirà poi il marito che il malcapitato se ne andrà solo dopo una lunga telefonata al cellulare. Grazie amore, tu non ami guidare e io ora sono la barzelletta del turno di notte della cooperativa tassisti, quella che è andata a partorire in taxi. :che_dici

Mi accoglie un'ostetrica non giovane, dolce, rassicurante. Le contrazioni si sono un poco allontanate ma devo comunque aggrapparmi dove capita, a lei, al maniglione in ascensore, mentre saliamo nella saletta di accettazione e osservazione. Due giovani ostetriche mi chiedono perché sono lì, io non rispondo, sono aggrappata al primo mobiletto disponibile. Si guardano tra loro. "Beh, le contrazioni le abbiamo!". È mezzanotte e tre quarti, è il 22 maggio.
Monitoraggio, chiedo se tu stai bene, mi rispondono di sì. Il tracciato segna male le contrazioni. Devo stare lì mezz'ora ma dopo pochi minuti l'ostetrica si accorge che mi viene da spingere. Mi visita e sgrana gli occhi. Le chiedo che succede (sono vagamente preoccupata) e lei mi risponde "Niente! Una cosa bella!" Chiama di corsa l'altra, sono dilatata 6/7 cm e devo andare in sala parto, non se lo aspettavano.
Mi aiutano a scendere dal lettino ma mi cedono le gambe, finisco in ginocchio e d'istinto spingo forte ma sono lontana dall'essere pronta, provo un dolore più grande di me, ecco, non ce la farò, sto per perdere la testa.
Mi alzo, mi aiutano, mi riprendo in parte ma una parte di me è andata, il mio corpo ha preso il sopravvento in questo travaglio che mi hanno descritto come una maratona ma per me è uno sprint.
Il meccanismo corre a tutta forza. Occupo la quinta e ultima sala parto, quella piccola senza finestra, ma le altre sono tutte piene. La mia ostetrica si chiama Silvia ed è calma e impassibile, la miglior persona che potesse capitarmi visto che io sono in orbita. Mentre chiamano il tuo papà mi visita, sono a 9 cm. "Ero indecisa, ma mi sa che non farò l'epidurale!" Silvia conferma ma non ride.
Marito e papà arriva e si posiziona vicino alla mia testa, sarà addetto a passarmi l'acqua. Io ho completato la salita dell'ottovolante: sono in cima nel punto più alto e guardo giù, ora si vola, devo spingere. Silvia tenta di dirigermi e io cerco di seguire le sue indicazioni ma non mi controllo più, ti sento spingere per uscire, so che urlare è uno spreco di fiato ma urlo, urlo tanto da far tremare le pareti. L'allieva ostetrica che osserva si tappa le orecchie con le mani. Papà tenta di sdrammatizzare: "da giovane faceva la cantante...". :che_dici
Non c'è traccia di liquido, ho probabilmente le acque rotte da parecchio. Per fortuna il tampone è negativo.

La mia coscienza e la mia memoria sono frammentarie, non ho la cognizione del tempo. Passa il professore a controllare cosa accade nelle sale, le ostetriche si affannano attorno al cardiotocografo che funziona male, registra il battito del tuo cuore solo ogni tanto e si spegne per minuti di fila. Il professore mi sgrida: "Se urla così forte mi traumatizza le altre partorienti!" poi chiede a mio marito se faccio così anche a casa quando mi fa arrabbiare. Risposta pronta "non la faccio arrabbiare!" La sala ride, io sono troppo in orbita per vergognarmi.
Il tempo è una bolla. C'è un momento in cui mi sento espandere le ossa del bacino e grido che mi sto spaccando in due. Passa altro tempo, spingo, grido. Sono le due e venti. Sento la tua testa e poi le tue spalle uscire; sento un "pluf" umido. Mio marito dolcemente sorpreso ti vede per la prima volta: "Ma è bellissima!"
E poi ti accorgi di essere nata e piangi, piangi forte. Io non provo più dolore, solo voglia di te. Mi slaccio i bottoni della camicia da notte tanto in fretta che quasi li strappo e ti prendo per la prima volta, tu ti agiti sulla mia pancia tutta viscida e indignata. Non so nulla di come essere la tua mamma, ma sono sicura che mi insegnerai tu. :cuore
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Re: Giuditta, polpetta sprint

Messaggio da ZiaVale » 22 ott 2017, 23:57

Redrose ho i brividi,mi sembra di leggere il mio parto,tantissime cose in comune,che emozione!
(A parte il taxi...ma come ti è venuto in mente di andare in taxi?! Ahahah)
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Re: Giuditta, polpetta sprint

Messaggio da RedRose » 23 ott 2017, 0:35

ZiaVale ha scritto: (A parte il taxi...ma come ti è venuto in mente di andare in taxi?! Ahahah)
Mi dichiaro innocente. Il marito non guida quasi mai, aveva anche fatto pratica della strada ma al momento buono ha avuto paura!
Non avevo abbastanza fiato per protestare :che_dici
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Re: Giuditta, polpetta sprint

Messaggio da Dionaea » 23 ott 2017, 7:57

Che ridere, che racconto scritto bene!!
Benvenuta Giuditta forse è un pochino tardi per dirlo, facciamo "Buona vita! :cuore"
Sei arrivata per cambiare tutta una vita 2016 e 2019

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Re: Giuditta, polpetta sprint

Messaggio da RedRose » 23 ott 2017, 8:01

Grazie :cuore
Giuditta "Titti-rex" 22.05.17 3325gx50cm, 41+1

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