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Prima, durante e dopo la gravidanza

 

Progetto sedia vuota

Scegliere di dare tutto il nostro amore a un bimbo che a volte arriva da lontano. Una scelta coraggiosa e spesso un percorso ad ostacoli
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 21 set 2017, 8:55

si, non è facile, anche se sono cose che possono succedere anche con figli biologici... diciamo che con un figlio adottivo sapendo che cmq un trauma l'ha già subito stai un po' più all'erta...
ma noi restiamo sicuri della nostra scelta, e nè io nè mio marito abbiamo un vissuto "semplice" e contiamo sul fatto che la nostra storia sia una risorsa da sfruttare per comprendere il dolore e cercare di superarlo
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da SteSi » 22 set 2017, 15:02

Ciao,
krogiolina mi trovo d'accordo con te. Anche noi abbiamo sempre pensato che anche i figli naturali possono avere problemi (fisici o psicologici) o averne in futuro. E se parliamo di problematiche non di salute, ne conosco di figli naturali che danno problemi ai genitori (ed anche a se stessi, ovviamente)!
Per quanto riguarda le esperienze dei genitori adottivi, anche noi al corso ne abbiamo sentite, e non ci siamo sconvolti solo perché una delle esperienze a noi molto vicina era più tosta. Quando conosci qualcuno che come passatempo fa i murales con le feci o altre cose da rabbrividire :freddo certi comportamenti tipo lanci di oggetti, scatti d'ira, rifiuto della figura materna ed essere carini con tutti tranne che con la mamma al punto che la mamma si senta quasi pazza, le senti come un ripasso di esperienze già sentite e consapevole che, purtroppo, con un bambino con più di due anni potrebbero essere il male minore.
Dico "potrebbero" perché, nonostante la persona che conosciamo sia ancora una persona problematica (per esempio i lanci di oggetti ed altri comportamenti li ha ancora :impiccata: ), noi restiamo dell'idea che se i genitori si fossero impegnati di più ed avessero avuto la consapevolezza di quello che stavano per fare portando a casa un bambino non troppo piccolo, che dimostrava già dai primi giorni un comportamento difficile, forse ora sarebbe una persona diversa. Quando era bambino, abbiamo trascorso del tempo con lui ed era palese che avesse un enorme bisogno di amore che, sicuramente, ha ancora oggi. Un buco nel suo cuore che non è mai stato riempito. La nostra opinione è che non debbano essere delle "cause perse" per il loro trascorso, e sono d'accordo con te sul fatto che ci voglia comprensione. Comprensione, amore, sostegno e tanta pazienza. Ed essere seguiti molto. Anche parlandone con l'assistente sociale, che ci accompagnava nel nostro cammino, ne abbiamo avuto velatamente conferma. Però, secondo i suoi anni di esperienza, andava aggiunto anche un giusto supporto psicologico.
Dispiace veramente molto, ma "fortunatamente" (passami il termine che non è molto giusto) resta il caso più grave che abbiamo mai sentito.

In questi giorni ho sentito parlare una delle ragazze adottate che abbiamo in famiglia di quanto le piacerebbe avere un bambino. Riflettendo mi sono accorta che nessuna di quelle che conosco, che abbiano figli o meno, ha mai accennato al fatto di desiderare un domani la stessa strada intrapresa dai genitori ma solo di avere figli propri. Non l'ho domandato loro per non sembrare impicciona ma, perché? Sarà perché sentono il bisogno di un legame biologico? :pensieroso
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 25 set 2017, 14:25

stesi, ti rispondo io, perchè la mia più cara amica è adottata... o quanto meno, ti rispondo quello che lei ha risposto a me... "dai 12 fino a che non sono rimasta incinta mi sono chiesta se avessi mai potuto avere figli, sai non conosco nulla della mia storia..." quindi credo che manchi proprio la conoscenza delle proprie radici se in famiglia c'è qualcuno che ha avuto difficoltà o meno... anyway, questa mia amica ha 2 figli biologici e 1 adottata, e sono una famiglia stupenda :emozionee

noi stasera quarto incontro, emozione a mille
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 25 set 2017, 14:32

scusa ho inviato ma non avevo finito,
credo che come chi è stato cresciuto dalla propria mamma biologica sentano il desiderio di avere dei figli propri, e magari anche di riscattarsi... di dire "vedi, io lo metto al mondo un figlio e me ne prendo cura... " credo che per quanto "superata e metabolizzata" un po' di rabbia nei confronti di questa mamma che non c'è stata rimanga nel cuore e si sente il bisogno di essere migliori, proprio come me che dico non farò gli errori che ha fatto mia mamma con me, non dirò questo ai miei figli ecc ecc...
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 26 set 2017, 9:46

argomento di ieri sera l'elaborazione del lutto dell'infertilità e tutte le sue sfaccettature...
una polemica che mi ha lasciato senza parole...
che poi non si parlava di lutto solo dal punto di vista della fertilità (argomento che nelle scorse pagine abbiamo già trattato) ma si parlava di lutto inteso come rinuncia al progetto di avere figli propri... e in questo caso ci stiamo dentro tutti... perchè è vero che io ho già figli miei ma la motivazione che mi ha portato a scegliere di rinunciare a riprovare ad averne altri miei e quindi ad adottare non la conosce nessuno e può essere tristissima ma nessuno se ne preoccupa, perchè pare che aver procreato mi renda immune alla sf**a o ai problemi...
ma soprattutto pare dia diritto agli altri di dirmi quello che vogliono come se meritassi di soffrire un po' anche il loro dolore...
cmq... ad un certo punto si parlava di accettazione delle scelte fatte, quindi accettazione di non procreare e accettare il percorso adottivo come il "proprio percorso gravidico"... ed è saltato fuori che durante i colloqui chiedono se si hanno rapporti non protetti (soprattutto per quelle coppie che non hanno una diagnosi di sterilità)...
là ovviamente si sono accesi gli animi, tutti che urlavano e se la prendevano perchè cosa vuol dire dover avere rapporti protetti, cosa c'è di male nel portare avanti una gravidanza e un'adozione contemporaneamente, cosa c'è di sbagliato per un bambino adottato nell'avere un fratello nato dai propri genitori adottivi... a quel punto la psicologa ha provato a spiegare che non è sbagliato il fratello in sè ma il momento, che quando si sceglie un percorso si dà l'esclusività a quel percorso, vuoi bene a quel bambino ancora prima che te lo abbiano abbinato, ancora prima di sapere se te lo abbineranno mai... ma nulla, la rabbia era più forte e non permetteva di ascoltare ed ecco la seconda accusa a noi... eh ma allora chi ha già figli non dovrebbe adottare, perchè il figlio adottivo non avrebbe attenzioni esclusive...

ma allora aggiungerei io, a questo punto che ognuno faccia non più di un figlio altrimenti si toglie attenzione all'uno o all'altro....
ma il discorso è complesso e difficile da sintetizzare o da scrivere a parole... fatto sta che in meno di un mese ci siamo sentiti dire due volte che non siamo i benvenuti (non dalle autorità ma dagli altri "futuri genitori")

altra discussione animata è nata quando ci ha fatto compilare un questionario... tra le domande c'era questa scritta in due modi diversi a seconda se era un foglio di chi non ha figli o di chi figli ne ha già:
vorrai bene al bambino adottato tanto quanto ad un figlio biologico (che non hai mai avuto)... la parte tra parentesi era la parte in più che avevano chi non ha figli

opinioni discordanti, motivazioni che sembravano trattare argomenti completamente diversi da quella che era la domanda... finchè qualcuno fa il mio nome, "magari Elisa che ha già figli ci può dire come funziona l'amore verso i figli"
la mia risposta:
"prima di rispondere ho riletto più volte la domanda e la parte che mi ha permesso di scegliere la risposta giusta x me è stata "TANTO QUANTO", là ho capito, perchè non c'era scritto "allo stesso modo" ma "tanto quanto", quindi si, posso amare un figlio adottivo tanto quanto un figlio biologico, non posso amarlo allo stesso modo, perchè nemmeno i miei 3 figli biologici li amo allo stesso modo, perchè dimostro loro l'amore secondo la modalità che loro mi richiedono, c'è chi è più fisico, chi ha bisogno di dialogo, chi si avvicina ma solo quando dice lui, sono diversi... e poi i bambini non vogliono sapere come li ami, ma quanto, tant'è che loro misurano l'amore allargando le braccia..."
d'accordo la maggior parte di loro con la mia affermazione, stizziti chi invece non aveva saputo interpretare la domanda come l'avevo interpretata io...
e niente la componenete competitiva c'è e ce la dobbiamo portare dietro fino alla fine
il percorso adottivo no è di coppia, è di gruppo, è sociale azzarderei a dire...

altro giochino carino è stato
su un foglio bianco abbiamo diviso il foglio in due parti
nella prima parte abbiamo disegnato due cerchi che rappresentano la coppia intesi come marito e moglie...
nella seconda parte abbiamo disegnato la coppia (2 cerchi) + i figli (nel mio caso 4 cerchi)
a seconda di come collocavamo i cerchi nello spazio c'era una spiegazione di quella che è la nostra prospettiva della famiglia
la psicologa non ha analizzato i nostri disegni ma ha disegnato tutte le opzioni possibili e immaginabili sulla bacheca e ce le ha spiegate invitandoci a fare una riflessione sul nostro disegno e sul suo significato.

e questo è il resoconto del quarto incontro...
una parola per definire cosa mi sono portata a casa: TRISTEZZA, eh si, perchè indipendentemente dal dolore che possiamo vivere e provare non dovremmo mai mancare di rispetto agli altri, perchè non conosciamo il loro dolore, cosa hanno vissuto, cosa provano...
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da ZiaVale » 26 set 2017, 9:57

Krogiolina mi piace molto leggere i resoconti degli incontri. credo che sia un'esperienza che darà molto a voi come coppia e famiglia.
Mi dispiace che si sia creato questo clima di ostilità nei vostri confronti, non ve lo meritate e non giova a nessuno. I vostri compagni di corso stanno perdendo l'occasione di arricchirsi attraverso la vostra esperienza e se posso essere anche più terra terra, forse non si stanno nemmeno mettendo molto in buona luce con gli assistenti sociali, dimostrando tutta questa rabbia interiore.
Da come ho capito nel corso parlate anche delle vostre esperienze, vi è già capitato di spiegare la vostra storia?
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 26 set 2017, 10:20

ZiaVale, questi incontri sono tenuti da una psicologa che però non riferirà nulla agli assistenti sociali, quindi se sono bravi tutta questa rabbia riescono a nasconderla... me lo auguro per loro quanto meno, altrimenti dubito arriveranno a conclusione... no, non abbiamo avuto modo di parlare della nostra storia proprio perchè generalmente veniamo snobbati o guardati di traverso o varie ed eventuali... a loro basta sapere che noi abbiamo figli per averci etichettati... che poi a pensarci bene, non avremmo diritto ad essere trattati male nemmeno se problemi non ne avessimo avuti, cosa fai spari sulla croce rossa?
ognuno di noi aveva un progetto di famiglia e ognuno di noi ha deciso di modificare o ampliare o portare a termine il proprio progetto comprendendo il percorso adottivo, nessuno si dovrebbe permettere di andare ad intaccare negativamente il progetto altrui, indipendentemente dalle motivazioni che spingono entrambe le coppie, si dovrebbe fare più squadra, "stiamo tutti qua a lottare per la stessa cosa"...
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da ZiaVale » 26 set 2017, 10:45

Krogiolina pensavo fossero gli stessi assistenti sociali a tenere il corso.
i vostri compagni stanno vivendo questo percorso come una gara per ottenere un certo posto, una specie di colloquio di lavoro dove i posti sono limitati. altrimenti non mi spiego questo rancore nei vostri confronti. il fatto che diano l'idoneità a voi, per dire, non toglie a loro possibilità, non è una cosa a numero chiuso.
oltretutto voi avendo figli siete già esclusi a priori da alcuni paesi, quindi partite svantaggiati.
credo che il massimo che potete fare sia concentrarvi su voi stessi per ottenere il meglio che potete da questo corso, cercando di farvi scivolare addosso il loro risentimento. sarà loro cura lavorarci sopra e magari avere voi due con cui arrabbiarsi gli sarà d'aiuto in qualche modo.
io capisco la loro rabbia per il non aver potuto avere figli, per essere costretti a passare per un tritacarne psicologico, per essere giudicati su una cosa tanto importante da perfetti sconosciuti, per essere di fronte alla loro ultima possibilità. ma accanirvi su di voi non ha molto senso.
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 26 set 2017, 10:51

no, volutamente il corso non lo fanno gli stessi assistenti sociali che poi fanno le indagini, altrimenti non ci si sentirebbe liberi di parlare e sarebbe controproducente...
sull'accanimento nei nostri confronti beh... non lo so, davvero, ognuno avrà le sue motivazioni... si, speriamo almeno che gli sia di aiuto...
noi non partiamo sicuramente avvantaggiati, siamo esclusi da alcuni paesi, non verremo ritenuti idonei solo io e mio marito ma verranno interrogati ed analizzati anche i nostri figli, quindi i fattori di rischio sono maggiori... e verremo rivoltati per capire perchè una famiglia con già "molti" figli intraprende un percorso del genere... quindi boh... vedremo...
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da SteSi » 26 set 2017, 15:53

Ciao,

krogiolina per prima cosa mi dispiace veramente tanto che i vostri compagni di viaggio (per questa prima parte del percorso, fortunatamente!) siano così prevenuti nei vostri confronti.

Per la risposta che mi hai dato, capisco il desiderio biologico che hanno anche le persone adottate.
Non capisco la paura della tua amica di non poter concepire. Passi la storia clinica, spesso sconosciuta, della famiglia di origine, ma ti hanno dato in adozione quindi tua mamma, ovviamente, non era infertile. Le ragazze che conosco non mettono in dubbio la loro fertilità.
Non capivo l'essere restii all'adozione. Un atto d'amore, come quello da loro ricevuto. Poi, parlandone anche con loro ho capito che, per certe persone, quella è solo una parte della loro storia che non c'entra niente con il loro desiderio di diventare genitori.

Per commentare la tua nuova tappa del percorso io posso dirti il mio punto di vista.
Inizio con il volere degli esperti che i futuri genitori adottivi abbiano rapporti protetti. Una cosa che anche io, che al tempo della mia richiesta usavo la pillola anticoncezionale per colpa dell'ennesima dottoressa incompetente (che ora non uso e non userò mai più per tutti i problemi che mi dà), trovo veramente assurda. Oltre al danno la beffa: spendere soldi per qualcosa che molto probabilmente non servirà mai e che comunque non ti interessa usare per ovvie ragioni.
Le precauzioni dovrebbero usarle le persone che POSSONO ma NON VOGLIONO avere figli, le persone FERTILI che non hanno la CONSAPEVOLEZZA che fare sesso (a cosa servirà poi? :perplesso ah! ad avere figli! :-D : Il divertimento è la parte meno importante ma, spesso, la SOLA presa in considerazione quando si tratta di rapporti sessuali! :sberla: ) porta a restare incinta e poi vanno ad abortire. Ed attenzione, io non parlo così perché ho difficoltà a restare incinta o a portare avanti una gravidanza ma perché la penso così da sempre. Da quando non mi interessava avere figli in quel momento e non sapevo di avere problemi così gravi. Usavo tutte le precauzioni possibili per non avere una gravidanza indesiderata.
Per tornare solo all'adozione, io penso che il modo che hanno gli esperti di porsi riguardo a come o cosa si dovrebbe fare per adottare cambi con il tempo, non necessariamente migliorando.
Tra le varie esperienze conosciute ho donne che non hanno mai preso in considerazione rapporti protetti ne durante ne dopo l'adozione senza essere infertili al 100% restando incinta ma non portando a termine la gravidanza, donne che mentre adottavano erano incinta e donne che hanno avuto figlio/i biologici subito dopo aver portato a casa il piccolo.
Nessun bambino (ora adulto) ha mai avuto problemi di sentirsi meno amato o seguito, anzi.
Oggi, invece, obbligano a scegliere solo quel percorso.

Per le frecciatine che lanciano a te e a tuo marito capisco la tua tristezza ma, la maggior parte di loro, vi vede come le "pecore nere" del gruppo e non c'è niente da fare. Arricchitevi con questo corso e lasciatevi alle spalle i loro commenti. L'adozione è un percorso di coppia (nel vostro caso di famiglia) non di gruppo. Siete solo all'inizio della strada e questa è anche un esperienza di confronto con altre coppie che affrontano il vostro stesso percorso. Ognuno di voi ha la propria storia e, per fortuna, nessuno vi obbliga a restare in contatto solo perché condividete la stessa voglia di arrivare ad un traguardo adottivo.
Cavolo! spero di non aver messo la pulce nell'orecchio a qualche psicologo e tra qualche anno trovare l'obbligo di frequentare i co-partecipanti del corso formativo :urka :che_dici :ahaha
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da SteSi » 26 set 2017, 15:59

Ah!, dimenticavo... quando abbiamo fatto noi il corso, non erano gli esperti che ci avrebbero seguito a tenerlo, ma alla fine hanno fatto una prima valutazione da mandare agli operatori interessati.
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 27 set 2017, 9:48

Stesi, purtroppo la tua pulce era già nell'orecchio, tant'è che ci hanno informato che durante l'ultimo incontro daranno i numeri di tutti a tutti per rimanere in contatto, ovviamente non siamo obbligati... possiamo rifiutare se vogliamo...
non so se faranno una prima valutazione, in teoria ci avevano detto che non avevano nessun contatto con gli assistenti sociali che ci seguiranno ma boh... lunedì invece ci consegneranno l'attestato di frequenza da consegnare durante le indagini.

riguardo l'avere rapporti protetti e la contemporaneità dei figli come in tutte le cose di questo percorso si guarda sempre all'ipotesi peggiore, magari su 10 casi andati cmq a buon fine ce n'è 1 che invece è qualcosa del genere:

- bambino estremamente difficoltoso, con un passato estremamente difficile, privo di certezze, senza fiducia nell'adulto, abusato e lasciato spesso solo, con un forte senso dell'abbandono che viene adottato magari dall'estero e che quindi arriva in Italia che non conosce la lingua e che ha bisogno di essere seguito costantemente per riprendere il suo ruolo da bambino e... al suo arrivo la mamma anzichè stare con lui sta in ospedale a partorire quel bambino che ha tanto desiderato per cui ha pianto per anni... un neonato in casa assorbe completamente ogni energia e il senso di colpa verso gli altri figli anche se biologici è fortissimo perchè davvero si fa fatica...
allora il bambino (adottato) si sente di nuovo messo in secondo piano e ne combina di ogni per attirare l'attenzione dei suoi nuovi genitori pensando che tanto cmq lui è e rimane solo...
questa cosa mette in difficoltà sia i bambini che i genitori

è per questo singolo potenziale caso che si dice scegli un percorso alla volta, lo inizi, lo porti a termine poi ti puoi anche dedicare ad altro

non è mancanza di fiducia nel singolo individuo nello specifico, è che non si è tutti uguali e per la tutela del bambino adottato devono trattare tutti i potenziali genitori allo stesso modo, magari uno ce la farebbe pure, ma se l'altro invece non ce la fa? e siccome non si può conoscere davvero fino in fondo cosa sarà in grado di fare e non fare una coppia allora ci sono queste restrizioni

è un po' come il cartello nei negozi, per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno...

poi brutalmente è un po' come dire, volevi un figlio, te lo stiamo dando noi, non ti basta? non è sufficiente?
dopo se vuoi il secondo se ne riparla, ma per il momento il primo figlio lo stai già avendo da qui...

così come se rimani incinta non pensi ad intraprendere il percorso adottivo, allo stesso modo se intraprendi il percorso adottivo non dovresti cercare una gravidanza...

questo è il punto di vista di psicologi ed assistenti sociali, così come ce lo hanno spiegato.
poi c'è la componente emotiva e ne sono ben consapevole perchè è quella che fa vedere le cose in un modo oppure in un altro...

io per esempio sono una poliabortiva... ne ho persi più di quanti ne ho fatti, e ho avuto malattie e problemi non da poco durante le gravidanze, e durante/dopo il parto... e da quando ho iniziato il percorso uso precauzioni perchè anche se non resto incinta facilmente non voglio rischiare di rimanere incinta, ho scelto questo percorso e lo voglio portare a termine... ma capisco chi non ha figli che dice per me anche questo percorso è un'incognita, non importa da dove arriva... io voglio un figlio...
...ma allora torniamo al discorso fatto settimana scorsa... il centro sei di nuovo tu genitore, invece soprattutto quando adotti devi allenarti a mettere al centro il bambino anche se non è ancora tuo, quindi lo devi tutelare in ogni modo possibile ed immaginabile, anche se questo schiaccia violentemente il cuore dei futuri genitori.

mi scuso di nuovo se ho scritto qualcosa che possa urtare la sensibilità di qualcuno, non è mia intenzione schiacciare il cuore degli altri, ma scrivo solo della mia esperienza dal punto di vista mio e dal punto di vista che ci mostrano durante il percorso.

Jacopo:
-ieri a tavola racconto che uno dei futuri papà dichiara di non voler raccontare a suo figlio di essere stato adottato finchè è piccolo ma di volerglielo dire da "grande"... Jacopo (9 anni) mi guarda e dice "eh mamma, ma è sbagliato, se poi il figlio gli chiede di vedere le foto di quando è nato o di quando era nella pancia della mamma come facciamo noi, cosa gli fanno vedere?"
giusto, cosa gli fanno vedere? nulla, e gli racconterebbero una bugia... e allora il loro rapporto sarebbe costruito su delle bugie...
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da SteSi » 27 set 2017, 15:14

Ciao,
anche a noi avevano fatto scambiare gli indirizzi e-mail, invitandoci ad avere un contatto anche dopo il corso ma, dopo qualche primo messaggio di gruppo la conversazione è andata scemando fino ad annullarsi. Eravamo tutti di zone diverse della città e ad oggi non so se le altre coppie abbiano proseguito e concluso il percorso.

Tuo figlio ci è arrivato prima di un uomo adulto: è proprio un bambino perspicace ed intelligente!
Durante il corso gli esperti ci avevano detto che il bambino doveva sapere da subito di essere stato adottato spiegandoci anche i vari metodi di conversazione con lui. Un altra cosa che noi trovavamo ovvia, avendo in famiglia esempi di adozione in cui i bambini hanno sempre saputo la loro storia. Non conosco nessuno che l'abbia detto "da grande".

Per tornare ai rapporti protetti, capisco tutto il discorso e posso anche essere d'accordo su certe cose.
Mi dispiace per la tua storia difficile e dolorosa, e comprendo la tua decisione di usare precauzioni. Ma come tu hai la tua storia, ognuno ha la sua. Certo che il bambino che verrà adottato (o bambini) è la priorità ma, per me, è proprio una questione di principio in questo specifico caso: senza un effettivo bisogno di protezioni. Obbligare una coppia ad usare contraccettivi mi sembra l'ennesima seccatura di questo percorso. Capisco non andare a fare la PMA ma addirittura, ripeto, se si è infertili con pochissime probabilità di restare incinta, essere portati ad avere rapporti protetti non riesco a condividerlo. Se fosse stato così semplice cocepire molti non sarebbero nemmeno lì, oppure anche gli esperti ci vogliono propinare il sempreverde "vai ad adottare che vedrai che resti incinta"? :perplesso L'unica cosa "positiva" dell'infertilità è non doversi preoccupare di pillole, preservativi, spirali ecc. e non va bene neanche quello.
Ma quante cose deve fare una coppia per poter diventare genitore adottivo?
Allora capisco quelle persone che, piuttosto che adottare, scelgono di ricorrere a cure invasive e costose. Ma se nemmeno quelle funzionano? Che frustrazione.
Io, al tempo dell'adozione usavo la pillola (per motivi diversi dall'anticoncezionale) e questo agli esperti andava benissimo. Che poi, piccola parentesi, non so se siano tutti così, ma al nostro corso, gli operatori, tendevano comunque a dare "colpa alla pancia della mamma" adottiva. Qualsiasi fosse stato il problema della coppia avresti dovuto spiegare al bambino che eri andato a prenderlo per il motivo sopracitato. Ecco nemmeno questa cosa l'ho trovata giusta, chiusa parentesi.
Bene che lunedì vi consegnano l'attestato, sarete emozionati! :emozionee Noi lo eravamo molto perché, nonostante sia solo un foglio stampato (il nostro pure un pochino brutto) è la prova che un passo verso un bambino che ti aspetta è stato fatto. :cuore
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 27 set 2017, 16:00

No ma la richiesta di rapporti protetti è fatta solo a chi non ha una diagnosi di infertilità...
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da SuzieQ » 2 ott 2017, 17:50

Krogiolina I racconti sui bimbi adottati sono più frequenti di quanto si creda. Lavoro in una scuola superiore e di adottati ne abbiamo parecchi. Diciamo che su 10, uno solo max due non avevano problemi di autodistruzione. Gli altri che abbiamo avuto presentavano e presentano problemi grossi. Chi di ritardo cognitivo dovuto a privazione sensoriale nei primi anni, chi invece ricorda perfettamente la vita di prima e non accetta di non vedere più nonne o zie e sorelle.
Sono storie tremende e sono macigni immensi sulle spalle di questi ragazzi.
A volte sono consapevoli della fortuna dell'amore che ricevono ma non basta perché dentro si sentono sempre soli.

È difficilissimo. Soprattutto da adolescenti, quando vomitano rabbia.

Vi vuole moltissima forza. Perché quando si parla con alcuni genitori quella che emerge è una stanchezza tangibile, un non saper più che fare.

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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 3 ott 2017, 9:31

SuzieQ, ti ringrazio per la tua testimonianza, presterò attenzione a questo aspetto e cercherò di preprararmi al meglio

ieri sera ultimo incontro
quando raccontare la storia al bambino e cosa raccontare della sua storia al bambino?

Quando? subito, indipendentemente dall'età perchè serve a lui saperla e serve a noi per accettarla, (soprattutto in casi di trascorsi difficili) con quale frequenza è un altro paio di maniche...la frequenza ovviamente dipende dalle richieste del bambino

Quanto raccontare della sua storia? gradualmente tutto, cercando di dare un senso a ciò che si racconta e senza lasciare buchi, quindi piuttosto raccontare una storia quasi vera ma non saltare le parti difficili...

eravamo quasi tutti d'accordo su questi punti, la serata è stata particolarmente rilassata, la partecipazione di tutti è stata coinvolgente

la coppia che ce l'aveva con noi ha continuato ad avercela con noi e a restare della sua idea... quanto è vero che tutto è apertura ed interpretazione...

dopo un mese a sentirsi attaccati una "futura mamma" ha detto "mi aspettavo di venire qua e trovare tutte coppie come noi che non possono avere figli, non pensavo invece di trovare tante storie diverse, addirittura una coppia con già 3 figli e questo mi ha reso felice, ha reso questo percorso più ricco perchè abbiamo avuto la possibilità di ascoltare un punto di vista diverso"
l'ho ringraziata e la ringrazierò per sempre, è stata di una gentilezza disarmante

ci hanno consegnato l'attestato di partecipazione, ci hanno offerto dei biscotti ed anche questa parte è terminata, abbiamo finito anche questo passo, ora non ci resta che attendere la telefonata dei servizi sociali
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 12 ott 2017, 11:23

sabato scorso siamo andati a visitare il primo ente..
poco prima di entrare una mia amica mi ha mandato un messaggio:
"entra dentro, goditela, e ascolta con il cuore"
e devo dire che è quello che ho cercato di fare...
sono entrata, ho colto quante più informazioni possibili, e ho aperto il mio cuore... e ho sentito che quello sicuramente non sarebbe stato l'ente giusto per noi, svariati i motivi, non dirò qual è l'ente in questione, non dirò nemmeno quali sono i motivi perchè molto personali e discutibili, ma posso dire che di cuore non ho sentito nè fiducia nè affinità.
sabato ne visiteremo un altro, in attesa di ricevere la telefonata dei servizi sociali per iniziare i colloqui...
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da ZiaVale » 12 ott 2017, 13:48

Krogiolina posso chiederti come mai avete già iniziato a cercare l'ente?
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 13 ott 2017, 9:07

su consiglio di un'amica che ha fatto lo stesso percorso
in concomitanza con l'inizio dei colloqui è andata a visitare gli enti, non a cercare, ma solo a farsi un'idea con gli incontri informativi, questo per diversi motivi:
- durante gli incontri informativi spiegano le procedure relative ai paesi in cui operano e questo ti chiarisce abbastanza le idee su quale potrebbe essere il paese giusto per la coppia/famiglia ed essendo una domanda che gli assistenti sociali ti fanno in sede di colloquio è bello poter parlare con la consapevolezza di conoscerne la procedura
- la procedura adottiva è già abbastanza lunga di per sè e quel che si può fare contemporaneamente lo si fa, così facendo avendo già visto alcuni enti adesso, nel caso in cui dovessimo ottenere l'idoneità andremmo quasi sicuramente a colpo sicuro, o quantomeno non dovremmo perdere 2 o anche 3 mesi (o di più se gli incontri non sono previsti in quel periodo) a cercare gli enti interessanti, fare gli incontri informativi ecc ecc...
- ogni incontro formativo o informativo arricchisce in qualche modo la consapevolezza verso il percorso che si sta facendo e sensibilizza l'animo verso l'adozione, entrambe cose necessarie in sede di indagini psicosociali, quindi come dire, tutto fa brodo per essere in sintonia con il significato dell'adozione.
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da ZiaVale » 13 ott 2017, 9:22

Ho capito Krogiolina, mi sembra una buona scelta la vostra.
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