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Progetto sedia vuota

Scegliere di dare tutto il nostro amore a un bimbo che a volte arriva da lontano. Una scelta coraggiosa e spesso un percorso ad ostacoli
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da SteSi » 8 set 2017, 15:14

Ci sono tantissime cose da valutare e districarsi fra la varia burocrazia di paesi ed enti è veramente un giramento di testa. Contando che, effettivamente, non si sa se le cose per quando sarà arrivata l'idoneità saranno ancora le stesse. Vedo comunque che avete idee molto chiare e realistiche. Mi ha colpito molto tuo figlio, deve essere veramente dolcissimo :emozionee

Quando stavamo percorrendo questa strada, si parla di circa 5 anni fa (caspita, come passa il tempo! :urka ) ci avevano fatto capire che l'adozione nazionale fosse poco probabile per tutti. Infatti noi e le altre coppie avevamo già una rosa di paesi a cui aspiravamo (tranne la coppia che, avendo i bambini e non sentendosela di andare all'estero avrebbe presentato domanda solo per la nazionale).
I nostri paesi erano: Brasile, perché era nel nostro cuore :emozionee . I bambini (ora ragazzi) che abbiamo in famiglia vengono da lì, sono tutti brasiliani anche se da adozioni diverse. I nostri parenti avevano deciso che avrebbero dovuto essere della stessa nazione e questo a permesso alla bimba più grande di visitare il proprio paese d'origine quando sono andati a prendere i fratelli. Scartato a malincuore per i troppi giorni di permanenza richiesti.
Cina, non avevamo i requisiti richiesti :triste
Ucraina e Russia. Alla fine avevamo deciso con molte probabilità per la Russia, visitato anche uno degli enti che ci ispirava (era proprio a pochi km da casa). Costava veramente tanto ma allora, con sacrifici e prestiti :impiccata: avremmo potuto permettercelo. Purtroppo poi abbiamo avuto dei problemi e, se non avessimo cambiato idea, probabilmente avremmo dovuto scegliere di tentare solo la nazionale.
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da SteSi » 8 set 2017, 15:41

:urka Ops..."ha" con la h non "a". Scusa gli errori :dizionario ma scrivo di fretta!
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 12 set 2017, 11:34

Secondo incontro del corso "formativo" fatto ieri....
ne sono uscita orgogliosa di mio marito, più consapevole di noi come coppia e delle nostre potenzialità, con il cuore spezzato nel vedere manifestarsi il dolore di chi non ha/può avere figli, nello specifico ieri l'argomento era chi è il genitore, argomento già difficile di per sé... ci hanno poi dato delle "frasi da compilare" tipo:
come genitore io
penso...
dico...
non mi importa...
vivo...
sento (dentro)...
e altre del genere, alla frase non mi importa molti di loro hanno risposto, non mi importa dei commenti/sguardi/ecc della gente riguardo il fatto che mio figlio non è davvero mio figlio... e molti dimostravano una viscerale preoccupazione/rabbia nei confronti degli assistenti sociali per il loro compito di dover giudicare la coppia per valutare se è idonea o no ad adottare
io non potrò mai capire il dolore che provano questi futuri genitori perchè io ho avuto l'immensa fortuna di avere avuto figli miei, non senza difficoltà, non senza aver affrontato problematiche anche serie e pericolose, ma ho cmq figli miei...
va beh... fatto sta che ad un certo punto mio marito ha detto, "la mia preoccupazione non è per gli assistenti sociali che redigeranno un profilo nostro di coppia, ma beati voi che non vi importa degli altri perchè a me importa, e non è che mi importa perchè sono un debole che mi faccio influenzare, ma mi importa perchè le opinioni della gente hanno delle conseguenze sui miei figli, quindi è bene che mi interessi di quello che dicono/fanno/pensano e impari a reagire" lui intendeva che insomma quando diventi papà smetti di preoccuparti di ciò che fa soffrire te e inizi a preoccuparti di ciò che fa soffrire il tuo bambino, ma anche i bambini degli altri, perchè poi i bambini hanno tutti gli stessi diritti ad essere protetti e tenuti al sicuro.
ovviamente a questa frase è saltato su uno dei futuri papà dicendo, eh certo che non ti importa degli assistenti sociali, a te se anche ti dicono di no tu hai già 3 figli, se a me mi dicono di no io figli non ne avrò mai

è stata una pugnalata vedere il dolore trasformarsi in rabbia e canalizzarlo così pesantemente verso di noi (ovviamente su pc non si possono scrivere i toni, le espressioni facciali o descrivere la sensazione di vedersi un dito puntato contro)
mi è dispiaciuto tanto per quel ragazzo, per il modo in cui sta affrontando il percorso, per il dolore che canalizza contro chi invece potrebbe aiutarlo (non mi riferisco a noi eh ma agli assistenti sociali)... e gli auguro che questo corso lo possa aiutare a vivere la cosa diversamente, magari mettendo al centro il bambino e non il suo "diritto" ad essere genitore a tutti i costi, può sembrare cattivo quello che dico, e non voglio peccare di presunzione e non è colpa mia se ho già dei figli, ma penso cmq che il bambino e il suo benessere debbano essere al centro di tutto.

in questi giorni penso spesso, e se fosse capitato a me?
e se non avessi potuto avere figli?
mi sarei incattività così?
avrei vissuto la genitorialità come un diritto?
non lo so... ma forse avrei voluto che qualcuno mi indirizzasse verso il punto di vista più corretto
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da SteSi » 12 set 2017, 16:33

Ciao :sorrisoo
mi dispiace davvero dirtelo, ma sì, anche per me voi non potrete mai capire il punto di vista di chi figli non ne può avere. Come può darsi che chi non ne ha non capisca fino in fondo cosa significa averne (se siamo sfortunati ce lo sentiamo dire di continuo :che_dici ) Le domande che ti fai alla fine del post non sono coerenti con la vostra situazione perché figli li avete e risposte che vengono dal profondo del cuore, volente o nolente, non le trovereste. Non per cattiveria o presunzione ma perché impossibile.
Quel papà (senza il suo bambino) potrebbe aver ragione a temere di più gli esperti che la gente. Non piacerebbe a nessuno avere l'obbligo di essere giudicati, passati ai raggi x, masticati emotivamente, passati sotto uno schiacciasassi, perché si vuole allargare la famiglia e non si ha la possibilità di avere figli come tutte le altre coppie, quando ci sono coppie che li hanno, anche se sono bruttissime persone e nessuno glielo vieta e spesso nemmeno gli porta via i figli.
Certo, non saranno tutti così gli assistenti sociali e gli psicologi, ma chi può sapere in mano di chi capiterà. Bisogna comunque ricordarsi che sono lì per giudicare non per aiutare. Capiterà quello che capisce davvero la coppia e decide se è quella adatta ad un bambino bisognoso di una famiglia o quello che ti psicanalizza e ti giudica non idoneo, magari per qualcosa che ancora ti fa soffrire (e non smetterà mai) anche se non c'entra niente con l'adozione? Se non ho elaborato qualcosa di mio, perché impossibilitato dagli eventi, perché qualcuno dovrebbe pensare che non sarei un bravo genitore? Ognuno ha un proprio passato, anche i potenziali genitori adottivi, e se non possono cambiarlo? Che si fa?
Per esempio, se io fossi stata allevata a calci e sberle da mia madre, sarei giudicata non idonea per i miei trascorsi. Per dimostrare il contrario dovrei sottopormi ad un periodo di cura psicologica, e se tutto va bene potrei ottenere l'idoneità dopo un ricorso. Il tutto basato su un giudizio, senza aver mai potuto dimostrare le mie effettive capacità genitoriali. Oltretutto presentando un idoneità ottenuta con ricorso agli enti, questi storcono il naso perché già sanno che nei paesi non sarà vista di buon occhio. Ce né di che preoccuparsi! Mentre pensare ora al giudizio della gente è come fasciarsi la testa prima di essersela rotta.La gente giudica sempre, ogni cosa che fai o dici potenzialmente è sbagliata. Tanti di noi ne soffrono e anche ai figli capiterà. Per un genitore è ovvio soffrire per il dolore di un figlio, ma (i figli) dovranno imparare a non starci troppo male, a farsi scivolare addosso le cose e a capire che spesso il giudizio della gente si può farlo entrare da un orecchio ed uscire dall'altro.
Il bambino deve essere il centro di tutto, ma quando ci sarà. All'inizio il pensiero del futuro genitore è come arrivare a quel bambino ed elaborare le varie fasi del percorso che porteranno a mettersi realmente in secondo piano. D'altronde genitori si diventa non si nasce.
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 13 set 2017, 9:48

Stesi, grazie per le tue parole, profonde e di cuore come sempre,
questa volta però vorrei dissentire su un paio di punti,
le domande che mi sono posta alla fine sono perfettamente coerenti con me che mi metto sempre in gioco e sempre cerco di mettermi nei panni di chi ho di fronte, e come avrai letto, questa volta la risposta è "non lo so", e non lo saprò mai e ne sono perfettamente consapevole.

gli assistenti sociali non stanno là per giudicare (che se poi stai a vedere giudicano anche me che mamma lo sono già e decidono se come mamma vado bene o no) ma il loro lavoro (per il quale sono stati incaricati dal tribunale) è formare la coppia riguardo l'adozione e redigere una relazione della coppia vista dal punto di vista della genitorialità, un profilo che permetta di abbinare il giusto bambino alla giusta famiglia, tant'è che per l'adozione nazionale non esiste un'idoneità, viene redatta semplicemente una relazione su di te e vieni inserito nel sistema come genitore con queste caratteristiche disponibile ad adottare, quando trovano un bambino compatibile con le tue caratteristiche allora ecco fatto l'abbinamento...
suona brutto dover dimostrare di poter essere genitori ne sono consapevole ma bisogna tenere conto del fatto che nell'adozione i soggetti coinvolti non sono solo la mamma e il papà ma c'è anche l'autorità che ha la responsabilità di affidare il bambino a delle brave persone, mi pare ovvio che se si devono assumere la responsabilità di "a chi l'hai dato" devono anche fare le loro valutazioni.


quello che giudica e decide ahimè è il giudice che conferisce o meno l'idoneità ma solo ed esclusivamente per l'adozione internazionale e su questa cosa concordo che non sia corretto... ma ti dico anche che per non dare un'idoneità bisogna proprio dire robe strane.

il bambino non c'è ancora... lo so... ma l'attenzione deve essere comunque incentrata su di lui, perchè se ti chiedono come sarai come genitore, come penserai come genitore, come vivrai come genitore, allora ti devi calare nella parte e ragionare come se lui ci fosse già... e allora il discorso di mio marito ecco che ha un senso...
quella sera non ci è stato chiesto come vi sentite adesso... perchè allora io avrei potuto anche dire "un po' umiliata a dover fare un corso che mi dica come fare la mamma dopo che lo sono da 9 anni" (anche se non lo penso per davvero ma è una potenziale risposta)
eh si, ahimè il dolore di non aver potuto avere figli naturali è un dolore che deve essere stato quanto meno metabolizzato perchè il rischio è quello di caricare di aspettative il bambino adottivo e se poi non realizza tutte le aspettative che avevano mamma e papà? a rimetterci è lui che ha già vissuto un inizio di vita difficile, ha già vissuto il dolore dell'abbandono, del rifiuto, e poi magari si ritrova a vivere il dolore di non essere abbastanza per i suoi nuovi genitori... per questo che il bambino è al centro e bisogna pensare a lui anche se ancora non c'è...

io sicuramente avrei voluto qualcuno che mi indirizzasse sulla giusta prospettiva e su questo ne sono certa, per quanto doloroso possa essere l'avvenimento... e lo dico con il cuore in mano e con ragion di causa considerando anche e soprattutto che mi è già capitato
di soffrire anche tanto per qualcosa e di chiedere aiuto a vedere le cose da un'altra prospettiva per dare un senso al mio dolore, per canalizzarlo... per questo dico che se fosse capitato a me avrei cercato di capire le cose guardandole da un altro lato

non è presunzione data solo dal fatto che io figli ne ho già, non è una competizione tra chi ne ha e chi non ne ha
e non sono dispiaciuta per come questo ragazzo ci abbia puntato il dito contro, sono dispiaciuta per lui, perchè penso davvero che se riuscisse ad accantonare la rabbia potrebbe venire fuori una bella persona, un padre favoloso, passionale e coinvolto, e mi dispiace che lui non abbia potuto con la sua compagna avere figli naturalmente ma il percorso adottivo l'hanno scelto loro e quando l'hanno scelto sapevano che sarebbe stato così, e considerando che non si può cambiare il percorso, si può decidere di viverlo nel migliore dei modi, cercando di cogliere quanto di meglio si può

pensare al pensiero della gente nei confronti di nostro figlio è tanto fasciarsi la testa quanto lo è pensare di trovare sicuramente degli assistenti sociali antipatici e provocatori (chi lo sa, magari si trova i più simpatici e disponibili del distretto), solo che in quel momento si stava facendo appunto una simulazione di quando sarò madre/padre e si doveva prospettare la propria visione al futuro, e le maldicenze ci saranno sempre, e i bambini dovranno imparare a gestirle, ma non lo imparano da soli, spetta ai genitori insegnarglielo, ed è per questo che un genitore se ne deve preoccupare...

spero di non aver urtato la tua sensibilità con queste mie parole
un abbraccio
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da pingu » 13 set 2017, 17:59

krogiolina, complimenti, avete fatto una scelta di accoglienza e di apertura alla vita (anche se non nel modo "convenzionale" ma "oltre" ) che vi auguro possa portarvi a quello che in fondo resta l'obiettivo di chiunque, ovvero la felicità propria e dei propri cari.
In realtà anche noi ad un certo punto della vita abbiamo avuto il desiderio di riempire quella "sedia vuota", abbiamo fatto una scelta diversa ma forse non così tanto, da 8 mesi siamo genitori affidatari di una ragazzina di 12 anni che, anche se in maniera un po' discontinua, condivide le nostre vite e le nostre giornate - e noi le sue.
Ed ecco che in questa mia famiglia moooolto al femminile ci si è stretti, un po', si fa la coda per andare in bagno la mattina, si litiga un po' di più... ma.... soprattutto si vive, e questo per me resta il più grande dono che si possa fare e ricevere.
Anna è arrivata il 31 marzo 2007 alle 10.25!!
Irene è arrivata il 26agosto 2009 alle 17.50!! Elena è arrivata il 17 settembre 2011 alle 22.40!!

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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da SteSi » 13 set 2017, 18:31

Ciao krogiolina :sorrisoo
Sono contenta di vedere che scrivi sempre con toni pacati e ti preoccupi perfino dei miei sentimenti. No, non sono rimasta male per quello che hai detto. Siamo su un forum proprio per confrontarci ed esprimere le nostre opinioni. Anche il mio intento non era quello di infastidirti ma solo di esporti un punto di vista diverso. Purtroppo se ne sentono di tutti i colori quando si parla con altri che ci sono gia passati e spesso per le persone infertili l'adozione e' l'ultima spiaggia per diventare genitori.
Inizi gia sentendoti come se la natura ti giudicasse non idoneo e poi, devi farti giudicare anche da degli estranei che magari useranno la tua infanzia difficile o perfino i tuoi lutti per ritenerti non adatto...e si arriva a questa esperienza frustrati, magari con il pensiero "Se avessi ovulato" o "se non avessi avuto gli spermatozoi quasi inesistenti" o altre varie problematiche, "non sarei qui a rompermi le scatole, ma sarei a casa con il mio bambino".

Tutto quello che hai scritto e' giusto, mi ha fatto riflettere e l'ho trovato anche molto intelligente. Spero che proseguirai sempre con questa mentalita' e mi auguro di leggere ogni vostro nuovo traguardo.
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 13 set 2017, 23:01

Grazie pingu

Stesi :bacetto
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da ZiaVale » 14 set 2017, 10:22

pingu ha scritto:krogiolina, complimenti, avete fatto una scelta di accoglienza e di apertura alla vita (anche se non nel modo "convenzionale" ma "oltre" ) che vi auguro possa portarvi a quello che in fondo resta l'obiettivo di chiunque, ovvero la felicità propria e dei propri cari.
In realtà anche noi ad un certo punto della vita abbiamo avuto il desiderio di riempire quella "sedia vuota", abbiamo fatto una scelta diversa ma forse non così tanto, da 8 mesi siamo genitori affidatari di una ragazzina di 12 anni che, anche se in maniera un po' discontinua, condivide le nostre vite e le nostre giornate - e noi le sue.
Ed ecco che in questa mia famiglia moooolto al femminile ci si è stretti, un po', si fa la coda per andare in bagno la mattina, si litiga un po' di più... ma.... soprattutto si vive, e questo per me resta il più grande dono che si possa fare e ricevere.
che scelta coraggiosa e altruista avete fatto, complimenti.

Krogiolina io sono vicina ad amici che stanno adottando dopo non aver potuto avere figli. credo che il loro dolore per questa mancanza sia immenso e li ha portati ad affrontare momenti molto difficili. non tutti poi lo traducono in rabbia verso chi invece ce l'ha fatta, ma io non mi sentirei di biasimarli. al loro posto comunque anch'io sarei terrorizzata dal giudizio delle assistenti sociali e su quello sì, credo avrei anch'io della rabbia.
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 14 set 2017, 10:43

ZiaVale, sono pienamente d'accordo anche io, tant'è che mi sono chiesta anche se avrei provato rabbia e da sola mi sono detta che in realtà una risposta vera non ce la potrò mai avere, ed è proprio poter vedere nei loro volti manifestarsi questa rabbia derivante da un dolore che deve essere straziante che mi ha colpito al cuore come una pugnalata, vorrei sinceramente aiutarli, mi verrebbe da abbracciarli ma sono consapevole che io (non io come persona eh) aumento in loro questa rabbia, per questo in questi giorni mi sto un po' arrovellando su come posso partecipare attivamente agli incontri ma cercando di ridurre al minimo l'impatto nei confronti di questa coppia...
so che in realtà qualunque cosa dica o faccia non li farà stare meglio, è una sofferenza loro, e non dipende da me, dipende da loro, dalla prospettiva che hanno in questo momento...
io sono buddista e noi diciamo spesso "non dipende dal tavolo..." se stai sotto il tavolo ti senti schiacciato da lui, se stai sopra al tavolo sei tu a dominarlo... ma il tavolo è sempre quello...
in questo momento noi siamo il tavolo per loro e se loro non cambiano prospettiva qualunque cosa noi facciamo non cambierà la situazione, è una cosa che deve partire da dentro.
nel mio piccolo cercherò come posso sempre di parlare con umiltà e con toni positivi e non posso che augurargli ogni bene

mi sento così onorata ad aver iniziato questo percorso, così grata per aver avuto la possibilità di incontrare queste persone e grata a loro che stanno arricchendomi con la loro vita
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da ZiaVale » 14 set 2017, 11:09

Krogiolina però questo corso deve essere utile anche a voi. quindi io non misurerei ogni parola o non mi limiterei nelle affermazioni per paura di urtare questa coppia. sono un po' egoista in questo. è un momento importante per tutti, non meno per voi che siete già genitori.
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 19 set 2017, 9:43

ieri sera terzo incontro
il più difficile
due coppie adottive (una in nazionale ed una in internazionale) sono venute a raccontarci la loro esperienza... mamma mia che esperienze... ovviamente ci hanno dovuto raccontare tutte le difficoltà incontrate e wow... se ne hanno incontrate... ci ha fatto seriamente aprire un po' gli occhi su "a cosa si può andare incontro"... anche se io l'ho vissuta più come "ok, ci potrebbero essere queste difficoltà, ho un sacco di tempo per capire come posso gestirle al meglio"... anche se poi c'è sempre la variabile bambino... nel senso che io in realtà non saprò mai come andranno perchè non posso sapere come reagisce il bambino al mio modo di gestire la cosa... e questo a dire il vero l'ho imparato dai miei figli... quello che va bene per uno non va bene per l'altro... perciò il mio modo di rapportarmi con loro cambia in base al loro carattere, al loro modo di vivere la vita.. sicuramente ci vuole un gran lavoro di conoscenza reciproca ed una buona dose di empatia per cercare di entrare in sintonia con il dolore del bambino.
loro dicono che sicuramente il corso (che stiamo frequentando) dà delle ottime basi su come affrontare queste difficoltà... difficoltà quasi sempre legate al dolore dell'abbandono.
e niente... oggi sono di poche parole, perchè è stato un argomento davvero spinoso che cmq ci ha smosso tanto...
se mai un bambino arriverà, saremo in grado di aiutarlo?
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da ZiaVale » 20 set 2017, 11:40

Krogiolina posso chiederti che esperienze hanno riportato che vi hanno scosso tanto?
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 20 set 2017, 20:57

Una delle due coppie ci ha raccontato di aver adottato una bimba di due anni con un passato difficile, primi 4 anni di vita in famiglia stupendi, poi iniziano gli scatti d'ira (e questo è niente) ma lo stress derivante da questo dolore finalmente uscito ha portato questa bambina a strapparsi a mani nude tutte le sopracciglia, le ciglia e parte dei capelli... ci sono voluti 2 anni di terapia con psicologo che la vedeva 3 volte a settimana x poter risolvere...
L'altra coppia ha adottato due bimbi in due momenti diversi e hanno avuto problemi di salute nei bimbi anche piuttosto impegnativi e varie altre... ovviamente hanno selezionato coppie con un vissuto difficile, sicuramente non tutti i figli adottati sono autolesionisti... ma lunedì sera la prospettiva che ci hanno mostrato è questa, di enormi difficoltà derivanti dalla consapevolezza di essere stati abbandonati dalla propria mamma biologica...
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da ZiaVale » 20 set 2017, 21:29

Mamma mia vivere situazioni cosi da genitore deve essere devastante. Ci vuole una gran forza.
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 21 set 2017, 8:55

si, non è facile, anche se sono cose che possono succedere anche con figli biologici... diciamo che con un figlio adottivo sapendo che cmq un trauma l'ha già subito stai un po' più all'erta...
ma noi restiamo sicuri della nostra scelta, e nè io nè mio marito abbiamo un vissuto "semplice" e contiamo sul fatto che la nostra storia sia una risorsa da sfruttare per comprendere il dolore e cercare di superarlo
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da SteSi » 22 set 2017, 15:02

Ciao,
krogiolina mi trovo d'accordo con te. Anche noi abbiamo sempre pensato che anche i figli naturali possono avere problemi (fisici o psicologici) o averne in futuro. E se parliamo di problematiche non di salute, ne conosco di figli naturali che danno problemi ai genitori (ed anche a se stessi, ovviamente)!
Per quanto riguarda le esperienze dei genitori adottivi, anche noi al corso ne abbiamo sentite, e non ci siamo sconvolti solo perché una delle esperienze a noi molto vicina era più tosta. Quando conosci qualcuno che come passatempo fa i murales con le feci o altre cose da rabbrividire :freddo certi comportamenti tipo lanci di oggetti, scatti d'ira, rifiuto della figura materna ed essere carini con tutti tranne che con la mamma al punto che la mamma si senta quasi pazza, le senti come un ripasso di esperienze già sentite e consapevole che, purtroppo, con un bambino con più di due anni potrebbero essere il male minore.
Dico "potrebbero" perché, nonostante la persona che conosciamo sia ancora una persona problematica (per esempio i lanci di oggetti ed altri comportamenti li ha ancora :impiccata: ), noi restiamo dell'idea che se i genitori si fossero impegnati di più ed avessero avuto la consapevolezza di quello che stavano per fare portando a casa un bambino non troppo piccolo, che dimostrava già dai primi giorni un comportamento difficile, forse ora sarebbe una persona diversa. Quando era bambino, abbiamo trascorso del tempo con lui ed era palese che avesse un enorme bisogno di amore che, sicuramente, ha ancora oggi. Un buco nel suo cuore che non è mai stato riempito. La nostra opinione è che non debbano essere delle "cause perse" per il loro trascorso, e sono d'accordo con te sul fatto che ci voglia comprensione. Comprensione, amore, sostegno e tanta pazienza. Ed essere seguiti molto. Anche parlandone con l'assistente sociale, che ci accompagnava nel nostro cammino, ne abbiamo avuto velatamente conferma. Però, secondo i suoi anni di esperienza, andava aggiunto anche un giusto supporto psicologico.
Dispiace veramente molto, ma "fortunatamente" (passami il termine che non è molto giusto) resta il caso più grave che abbiamo mai sentito.

In questi giorni ho sentito parlare una delle ragazze adottate che abbiamo in famiglia di quanto le piacerebbe avere un bambino. Riflettendo mi sono accorta che nessuna di quelle che conosco, che abbiano figli o meno, ha mai accennato al fatto di desiderare un domani la stessa strada intrapresa dai genitori ma solo di avere figli propri. Non l'ho domandato loro per non sembrare impicciona ma, perché? Sarà perché sentono il bisogno di un legame biologico? :pensieroso
Inaspettatamente...H. La principessa! 18 dicembre 2018
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 25 set 2017, 14:25

stesi, ti rispondo io, perchè la mia più cara amica è adottata... o quanto meno, ti rispondo quello che lei ha risposto a me... "dai 12 fino a che non sono rimasta incinta mi sono chiesta se avessi mai potuto avere figli, sai non conosco nulla della mia storia..." quindi credo che manchi proprio la conoscenza delle proprie radici se in famiglia c'è qualcuno che ha avuto difficoltà o meno... anyway, questa mia amica ha 2 figli biologici e 1 adottata, e sono una famiglia stupenda :emozionee

noi stasera quarto incontro, emozione a mille
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 25 set 2017, 14:32

scusa ho inviato ma non avevo finito,
credo che come chi è stato cresciuto dalla propria mamma biologica sentano il desiderio di avere dei figli propri, e magari anche di riscattarsi... di dire "vedi, io lo metto al mondo un figlio e me ne prendo cura... " credo che per quanto "superata e metabolizzata" un po' di rabbia nei confronti di questa mamma che non c'è stata rimanga nel cuore e si sente il bisogno di essere migliori, proprio come me che dico non farò gli errori che ha fatto mia mamma con me, non dirò questo ai miei figli ecc ecc...
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Re: Progetto sedia vuota

Messaggio da krogiolina » 26 set 2017, 9:46

argomento di ieri sera l'elaborazione del lutto dell'infertilità e tutte le sue sfaccettature...
una polemica che mi ha lasciato senza parole...
che poi non si parlava di lutto solo dal punto di vista della fertilità (argomento che nelle scorse pagine abbiamo già trattato) ma si parlava di lutto inteso come rinuncia al progetto di avere figli propri... e in questo caso ci stiamo dentro tutti... perchè è vero che io ho già figli miei ma la motivazione che mi ha portato a scegliere di rinunciare a riprovare ad averne altri miei e quindi ad adottare non la conosce nessuno e può essere tristissima ma nessuno se ne preoccupa, perchè pare che aver procreato mi renda immune alla sf**a o ai problemi...
ma soprattutto pare dia diritto agli altri di dirmi quello che vogliono come se meritassi di soffrire un po' anche il loro dolore...
cmq... ad un certo punto si parlava di accettazione delle scelte fatte, quindi accettazione di non procreare e accettare il percorso adottivo come il "proprio percorso gravidico"... ed è saltato fuori che durante i colloqui chiedono se si hanno rapporti non protetti (soprattutto per quelle coppie che non hanno una diagnosi di sterilità)...
là ovviamente si sono accesi gli animi, tutti che urlavano e se la prendevano perchè cosa vuol dire dover avere rapporti protetti, cosa c'è di male nel portare avanti una gravidanza e un'adozione contemporaneamente, cosa c'è di sbagliato per un bambino adottato nell'avere un fratello nato dai propri genitori adottivi... a quel punto la psicologa ha provato a spiegare che non è sbagliato il fratello in sè ma il momento, che quando si sceglie un percorso si dà l'esclusività a quel percorso, vuoi bene a quel bambino ancora prima che te lo abbiano abbinato, ancora prima di sapere se te lo abbineranno mai... ma nulla, la rabbia era più forte e non permetteva di ascoltare ed ecco la seconda accusa a noi... eh ma allora chi ha già figli non dovrebbe adottare, perchè il figlio adottivo non avrebbe attenzioni esclusive...

ma allora aggiungerei io, a questo punto che ognuno faccia non più di un figlio altrimenti si toglie attenzione all'uno o all'altro....
ma il discorso è complesso e difficile da sintetizzare o da scrivere a parole... fatto sta che in meno di un mese ci siamo sentiti dire due volte che non siamo i benvenuti (non dalle autorità ma dagli altri "futuri genitori")

altra discussione animata è nata quando ci ha fatto compilare un questionario... tra le domande c'era questa scritta in due modi diversi a seconda se era un foglio di chi non ha figli o di chi figli ne ha già:
vorrai bene al bambino adottato tanto quanto ad un figlio biologico (che non hai mai avuto)... la parte tra parentesi era la parte in più che avevano chi non ha figli

opinioni discordanti, motivazioni che sembravano trattare argomenti completamente diversi da quella che era la domanda... finchè qualcuno fa il mio nome, "magari Elisa che ha già figli ci può dire come funziona l'amore verso i figli"
la mia risposta:
"prima di rispondere ho riletto più volte la domanda e la parte che mi ha permesso di scegliere la risposta giusta x me è stata "TANTO QUANTO", là ho capito, perchè non c'era scritto "allo stesso modo" ma "tanto quanto", quindi si, posso amare un figlio adottivo tanto quanto un figlio biologico, non posso amarlo allo stesso modo, perchè nemmeno i miei 3 figli biologici li amo allo stesso modo, perchè dimostro loro l'amore secondo la modalità che loro mi richiedono, c'è chi è più fisico, chi ha bisogno di dialogo, chi si avvicina ma solo quando dice lui, sono diversi... e poi i bambini non vogliono sapere come li ami, ma quanto, tant'è che loro misurano l'amore allargando le braccia..."
d'accordo la maggior parte di loro con la mia affermazione, stizziti chi invece non aveva saputo interpretare la domanda come l'avevo interpretata io...
e niente la componenete competitiva c'è e ce la dobbiamo portare dietro fino alla fine
il percorso adottivo no è di coppia, è di gruppo, è sociale azzarderei a dire...

altro giochino carino è stato
su un foglio bianco abbiamo diviso il foglio in due parti
nella prima parte abbiamo disegnato due cerchi che rappresentano la coppia intesi come marito e moglie...
nella seconda parte abbiamo disegnato la coppia (2 cerchi) + i figli (nel mio caso 4 cerchi)
a seconda di come collocavamo i cerchi nello spazio c'era una spiegazione di quella che è la nostra prospettiva della famiglia
la psicologa non ha analizzato i nostri disegni ma ha disegnato tutte le opzioni possibili e immaginabili sulla bacheca e ce le ha spiegate invitandoci a fare una riflessione sul nostro disegno e sul suo significato.

e questo è il resoconto del quarto incontro...
una parola per definire cosa mi sono portata a casa: TRISTEZZA, eh si, perchè indipendentemente dal dolore che possiamo vivere e provare non dovremmo mai mancare di rispetto agli altri, perchè non conosciamo il loro dolore, cosa hanno vissuto, cosa provano...
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