Io la penso come te. Capisco la voglia di lottare per rendere la scuola un posto migliore ed è una cosa che apprezzo MOLTO.Dubbiosa ha scritto:Io la penso come tante sopra di me..spesso le persone fanno bei gesti, ma non tutti sentono l'esigenza di esbire platealmente le loro azioni. Nel caso specifico trovo bello il gesto di andare oltre l'errore, di spiegare il funzionamento dell'accademia della Crusca, di far scrivere l'alunno di leggere insieme in classe la risposta..per me il tutto avrebbe dovuto concludersi lì o, al massimo, accettando l'invito di visitare la sede della Crusca stessa. Tutto il resto personalmente, ad una diffidente di natura come sono io, fa nascere il sospetto che dietro ci sia più voglia di popolarità che interesse reale per i propri alunni, C'era bisogno davvero di arrivare a mettere l'intera vicenda su facebook? A far entrare i giornalisti a scuola per far foto a maestra, alunno e mamma alunno? A concedere interviste? C'è bisogno, ogni volta che si decide di non assegnare compiti per le vacanze, di pubblicare la letterina sui social network? O di mettere pubblica ogni azione che si fa esortando, come mi è capitato di leggere fra i commenti, a condividere il più possibile? Per poi, a distanza di giorni, scrivere una letterina in cui ci si dice stufi quasi a lamentarsi del troppo clamore (che hai fatto partire tu stessa)..chiedendo ancora una volta di condividere? ma dai..
Io mi auguro che mia figlia, nel suo percorso scolastico, incontri professionisti preparati e brillanti. Persone che sappiano trasmetterle l'amore e la passione per quello che fanno e che le insegnino anche ad andare oltre, a percorrere strade nuove e tentare soluzioni originali ma, sopratutto, mi auguro che lo facciano per amore del loro lavoro e non per voglia di popolarità
Ma pubblicare su FB la faccenda del petaloso, come porta la scuola a essere migliore?